i 34 migranti rimarranno nelle Marche – .

i 34 migranti rimarranno nelle Marche – .
i 34 migranti rimarranno nelle Marche – .

ANCONA Quattro giorni di navigazione per 1500 chilometri. È attesa martedì mattina nel porto di Ancona la Geo Barents, la nave di Medici Senza Frontiere che giovedì, in due distinte operazioni nel Mediterraneo, ha tratto in salvo 34 disperati, stipati su imbarcazioni in vetroresina, alla deriva al largo della Libia. ma l’arrivo potrebbe essere anticipato a lunedì).

Il vertice

Ieri in Prefettura si è tenuto un vertice al quale hanno partecipato gli enti competenti e gli uffici coinvolti, seguendo un protocollo consolidato. Il capoluogo dorico, infatti, si prepara al decimo sbarco da quando sono state varate le nuove norme sull’accoglienza dei migranti soccorsi in mare. Verrà superata la barriera psicologica dei mille naufraghi sbarcati nel porto dorico, anche se per la maggior parte inviati in strutture fuori regione. Non sarà così questa volta. Secondo le indicazioni arrivate da Roma, i 34 migranti partiti dalla Libia e recuperati da Geo Barents dovrebbero essere ospitati nelle Marche. I minori non accompagnati, che dovrebbero essere 6 (ma il numero è soggetto a variazioni) saranno accolti nelle strutture di emergenza di Ancona. Al momento, fa sapere la Prefettura, non è nota la nazionalità delle persone soccorse ma non sono state segnalate criticità sanitarie.

Il Geo Barents, come da prassi, atterrerà al binario 19, poi le procedure di identificazione verranno effettuate in uno hub che dovrebbe essere il centro sportivo Paolinelli di Baraccola. «Seguendo il consueto protocollo, il Comune metterà a disposizione la propria struttura e gli assistenti sociali per i casi che richiedono particolare attenzione, mentre la protezione civile curerà gli aspetti logistici – spiega l’assessore Giovanni Zinni -. Nessuna preoccupazione a livello organizzativo, anzi auspichiamo che ci sia un cambio di rotta nell’Unione Europea per prevenire questo fenomeno di sradicamento dalla propria terra che non dà garanzie di inclusione, di lavoro o di un percorso di vita migliore”.

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Corriere Adriatico

 
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