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Spari e terrore, la città presa in ostaggio Nuova Sardegna – .

Spari e terrore, la città presa in ostaggio Nuova Sardegna – .
Spari e terrore, la città presa in ostaggio Nuova Sardegna – .

Sassari Sono entrati in azione poco dopo le 20.00 e in meno di mezz’ora sono riusciti a mettere in atto – sparando all’impazzata – un piano che era stato pianificato, forse da anni. Erano almeno venti gli uomini del commando armato e senza scrupoli che ieri sera prima del tramonto ha attaccato la sede di Caniga della Mondialpol, a pochi metri dalla motorizzazione civile, alla periferia di Sassari.

I malviventi, come era già accaduto nel febbraio 2016, hanno fatto irruzione nel caveau, e anche questa volta hanno portato via diversi milioni di euro, facendosi strada a colpi di kalashnikov e sparando anche contro un’auto della polizia arrivata pochi minuti dopo sul posto. L’azione del commando è stata coordinata e studiata nei minimi dettagli: mentre una parte della banda è entrata nel caveau, altri hanno bloccato tutte le principali vie di accesso. Per accedere alla stanza blindata, i malviventi hanno sfondato le pareti dell’edificio con una escavatrice, che avevano portato sul posto a bordo di un autoarticolato, scavalcando il muro perimetrale grazie al lunghissimo braccio meccanico del veicolo. Con lo stesso braccio di ferro – guidati con precisione chirurgica da uno dei banditi – hanno poi trasportato fuori dalla sede di Mondialpol una decina di sacchi contenenti il ​​denaro destinato a pagare le pensioni nei prossimi giorni. Una volta entrati nel locale, anche utilizzando una scala, i rapinatori – vestiti con tute e passamontagna neri e giubbotti antiproiettile – hanno sparato in aria dei kalashnikov per spaventare le guardie giurate, poi sono fuggiti, portando con sé alcuni sacchi di denaro, caricati su una Fiat Ducato bianca. furgone, con il quale poi si sono dati alla fuga. Per spaventare le guardie giurate, hanno sparato verso la garitta, ma fortunatamente nessuno è rimasto ferito. Un inferno di fuoco e paura durato più di mezz’ora con la città ancora impegnata a fare acquisti nella zona industriale di Predda Niedda e tante persone che hanno lasciato il posto di lavoro per tornare a casa. In pochi istanti è scoppiato il caos in quasi tutti gli ingressi della città, che è rimasta a fatica paralizzata per diversi minuti dalla rapina. Per coprire la fuga, i banditi hanno cosparso di chiodi le strade circostanti la zona di Caniga e hanno dato fuoco ad alcune auto per creare caos e confondere la polizia. Per allontanarsi dalla zona della rapina, i componenti del commando hanno preso una strada contromano e quando si sono trovati davanti ad una pattuglia della radiomobile dei Carabinieri non hanno esitato ad aprire il fuoco. Sparando ad altezza del petto, per uccidere, ma per fortuna anche i soldati sono riusciti a salvarsi. Poi, dopo aver dato fuoco ad un’altra vettura, sono riusciti a imboccare la statale 131 in direzione Cagliari, scomparendo senza lasciare traccia. Decine di agenti delle forze dell’ordine si sono precipitati a Caniga. Sul posto è arrivato poco dopo il magistrato di turno, il sostituto procuratore Elena Succu, insieme al comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Massimiliano Pricchiazzi. Carabinieri e polizia hanno subito avviato le indagini. Un elicottero dell’Arma è subito decollato e ha sorvolato per qualche tempo a bassa quota le vie di uscita della città. La caccia all’uomo è continuata tutta la notte con centinaia di uomini sul campo. Il piano antirapina è scattato con posti di blocco sulle principali arterie stradali di Sassari e Nuoro.

 
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