Assostampa Sicilia, consegnati i riconoscimenti del Premio “Cronisti 2024” • Prima Pagina – .

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Attualità

Sono stati assegnati i premi del “Premio Giornalisti 2024”, indetti dal Gruppo Giornalisti Siciliani di Assostampa Sicilia e dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia.

La vincitrice dell’edizione 2024 è la giornalista Alice Martinelli con un servizio sui clan camorristici, in onda su “Le iene show”. Riceverà un premio di mille euro con la seguente motivazione: “È entrata nei territori sotto il controllo della camorra, affrontando i padroni ei figli dei padroni con grande professionalità. Le sue puntuali domande, scaturite dal lavoro investigativo svolto nella base, hanno costretto gli intervistati sulla difensiva e hanno contribuito a far luce sui collegamenti illeciti che permettono alle cosche di arricchirsi nonostante i vari divieti antimafia”.

Secondo posto, con un premio di 500 euro, per Giacomo Di Girolamo che su “Tp24.it” ha parlato del difficile mestiere del giornalista sempre più destinatario di minacce, denunce sconsiderate e censure. “Ha descritto minuziosamente quanto sia dura la vita di un cronista che si occupa di mafia nella nostra Isola – scrive la giuria nelle motivazioni – Dalle minacce più o meno evidenti ai danni fino alle intimidazioni. Ce ne basterebbe per decidere di interrompere questo lavoro e andare avanti.

Non per chi, come Di Girolamo, è cronista nell’anima e amante della verità”. Terza classificata, Lorena Dolci, che ha ricevuto 250 euro per un servizio andato in onda su “Telecolor-Antenna Sicilia” che racconta del caporalato a Paternò, nel catanese, e della condizione dei braccianti sfruttati nelle campagne dalle organizzazioni criminali. “Ha descritto con grande delicatezza, ma con altrettanta meticolosità, le condizioni in cui vivono uomini venuti da lontano, costretti a subire la dura legge del caporalato nella piana di Catania.

Per questi stranieri, nessun servizio, nessun diritto e l’incubo di essere improvvisamente allontanati da questa realtà che per loro rappresenta, incredibilmente, l’unica opportunità per progettare il proprio futuro”. I lavori presentati sono stati esaminati, come previsto dal bando di concorso riservato ai giornalisti regolarmente iscritti all’ordine, dalla giuria composta dalla segretaria del Gruppo Cronisti Claudia Brunetto, dal presidente dell’ordine dei giornalisti della Sicilia Roberto Gueli e Concetto Mannisi, vicesegretario regionale.

La giuria che, invece, ha valutato i reportage per le targhe dedicate ai maestri della cronaca siciliana, composta dal vicesegretario di Assostampa Sicilia Roberto Leone, dalla presidente del consiglio regionale di Assostampa Sicilia Tiziana Tavella, dal consigliere nazionale Fnsi Giancarlo Macaluso e da Claudia Mirto, presidente del gruppo pensionati, ha assegnato la targa “Aurelio Bruno” per la cronaca nera a Fabio Geraci, giornalista del “Giornale di Sicilia” (Le curve complicate della vita non hanno mai piegato la passione e l’intelligenza di questo cronista.

Ha saputo cambiare registro e mettersi in discussione per indagare e raccontare i fatti oscuri, osceni e violenti di una città come Palermo. Approda alla cronaca nera con risultati di grande qualità, grande scrupolo e notevole sensibilità per la cronaca e le vittime dei fatti di cronaca), la targa “Gianni Lo Monaco” per la cronaca giudiziaria a Laura Di Stefano de “La Sicilia” (Attento e puntuale, passa con estrema disinvoltura dal nero al giudiziario, da sempre il campo in cui si esprime meglio, brillando per la conoscenza dei singoli procedimenti e per la gestione equilibrata di innumerevoli fonti), la targa “Marina Pino” per la cronaca bianca a Roberto Puglisi di “Live Sicilia” (Cronaca degli ultimi “con la penna dall’inchiostro color del cuore entra nella cronaca senza tralasciare particolari essenziali, senza timore della notizia fa sua prima di ogni altra cosa, rispettando i protagonisti e regalando al lettore il beneficio dell’emozione), la targa “Vittorio Corona” per la televisione a Ernesto Oliva (Tgr Sicilia) “per la capacità di raccontare fatti, storie di uomini e donne della nostra isola con fluidità, chiarezza e buona iconografia”.

E ancora la targa per l’economia a Nino Amadore “per aver raccontato con competenza e attenzione il mondo dell’imprenditoria siciliana degli ultimi anni, tracciandone la profonda evoluzione ma, al tempo stesso, individuandone le numerose criticità” e la targa “Letizia Battaglia” per la fotografia a Mike Palazzotto: “Una vita dedicata all’immagine, spaziando tra il bianco e il nero, senza dimenticare lo sport, con l’occhio di un falco e il cuore di un leone”, si legge nella motivazione della giuria.

Infine, il premio “Nicola Volpes” al cronista dell’anno va a Giada Lo Porto della redazione palermitana di “Repubblica”: “Ha incarnato perfettamente il concetto che il giornalista è prima di tutto il cane da guardia della democrazia. I suoi ultimi articoli – sulle università fantasma e sulle istituzioni pubbliche gestite come una riserva di caccia al potere – sono stati, giorno dopo giorno, implacabili, precisi, taglienti, puntuali, incontestabili. Nel solco della grande tradizione del giornalismo d’inchiesta”.

Mentre Daniele Billitteri è stato insignito della targa “Mauro de Mauro” alla carriera con la seguente motivazione: “Giornalista, scrittore, sceneggiatore, musicista e meteorologo, fu anche sindacalista. Da più di mezzo secolo ci racconta la natura siciliana più vera. Dalla brutalità del crimine alle tradizioni popolari, sempre con ironia e umanità.” Un riconoscimento va anche al collega Mario Pintagro del direttivo del gruppo giornalisti siciliani (Il Giardino della memoria di Ciaculli aperto alle scuole, un nuovo racconto della memoria con l’incrocio tra il racconto delle vittime di mafia e le piante che ombreggiano le targhe che li ricordano.

Pintagro ha creato un nuovo modo per tenere vivi i ricordi e interessare i giovani che restano affascinati dai suoi racconti), al giornalista emergente di Mazara del Vallo Roberto Marrone e a Franco Lannino e Michele Naccari per la mostra “Macelleria Palermo”: “Con gli occhi prima che con l’obiettivo hanno fotografato la storia nera della Sicilia, raccontando scatto dopo scatto Palermo, bellissima e violata dalle guerre di mafia. Immagini impresse con inchiostro indelebile nella sua memoria che diventano memoria collettiva con “Macelleria Palermo”, una mostra fotografica composta da 44 scatti realizzati nei giorni della cronaca più difficile da accettare.

Una difesa straordinaria, attraverso un patrimonio storico-culturale messo a disposizione di chi voglia accettare la difficile visione, del diritto alla memoria, alla legalità, alla cronaca tutti ugualmente sacri e inviolabili. Una militanza a cui Assostampa Sicilia ha voluto associarsi da subito e per la quale oggi ringrazia i due fotografi”.

Tre le targhe in ricordo, dedicate ai colleghi recentemente scomparsi: Natale Bruno, Angelo Meli e Giusto Lo Bue.

(Fonte Assostampa)

 
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