Arcore, il consigliere comunale Gaye premiato a Foggia per la pace – .

Arcore, il consigliere comunale Gaye premiato a Foggia per la pace – .
Arcore, il consigliere comunale Gaye premiato a Foggia per la pace – .

Il consigliere comunale di Arcore le mie urla peggiorarono continua a impadronirsi delle bacheche di tutta Italia. Il professore di Scienze Umane e Filosofia, nonché presidente dell’Accademia Internazionale Leopold Sèdar Senghor, ha ricevuto sabato a Foggia, presso Palazzo Dogana in Piazza XX Settembre, uno speciale e importante riconoscimento nel corso della cerimonia ufficiale del Premio Nazionale di Poesia, Narrativa e Arti Visive – CIÒ CHE CINO NON SA – contro la violenza di genere e la violenza sui minori – giunta alla quinta edizione.

Gaye ha ricevuto il premio per la pace

Gaye ha ricevuto il Premio per la Pace denominato Nargues Mohammadi Premio Nobel per la Pace 2023.

“Ciò che Caino non sa conta tanti iscritti e parliamo di un premio ormai presente in Italia e all’estero e nato per chiunque voglia dare il proprio contributo, attraverso la poesia, per manifestare e sensibilizzare con solidarietà e comunione di pensiero , per contrastare il dilagare della violenza verso le donne e i minori o comunque verso i più fragili e bisognosi di attenzione – ha sottolineato Gaye – Il nostro dovere è lavorare e partecipare per sensibilizzare maggiormente le persone sul tema della pace, della libertà e della amore tra i popoli. Ringrazio la fondatrice del Premio, la poetessa Maria Teresa Infante, il presidente della giuria Massimo Massa, i giurati, gli organizzatori e i partecipanti per l’obiettivo raggiunto e per la difesa di valori etici quali l’uguaglianza, la parità di genere, rispetto e lotta al femminicidio. Educare, sensibilizzare, promuovere la pace e l’uguaglianza dovrebbe illuminarci e accompagnare le nostre azioni.

Di seguito la motivazione del premio

Ecco la motivazione del premio ricevuto dal consigliere comunale di Arcore.

“In riconoscimento del suo straordinario contributo alla costruzione di un mondo pacifico, giusto e solidale. Per il suo impegno nella lotta in difesa dei diritti inalienabili dell’uomo, della libertà, della democrazia e della giustizia, contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale sui temi della solidarietà, della coesione sociale, della condivisione, dell’accoglienza, dell’integrazione, documentati e denunciati attraverso le sue innumerevoli attività culturali , volto a diffondere i principi della non violenza, del dialogo e della comprensione reciproca come soluzione ai conflitti, contribuendo a creare una società più rispettosa della dignità umana, proponendo nuovi percorsi di pace e opportunità per un futuro migliore. Modello di leadership morale, il suo esempio rappresenta una testimonianza della forza e della resilienza dei costruttori di pace, ricordandoci che la pace è un impegno quotidiano e una responsabilità collettiva. La pace si costruisce, non si predica”.

L’appello ai sindaci di tutti i comuni italiani

Cheikh Tidiane Gaye è una delle voci più autorevoli e conosciute della letteratura migrante in Italia. A tal punto che nei mesi scorsi ha deciso di inviare personalmente una richiesta a più di 500 sindaci italiani chiedendo loro di piantare l’olivo della pace nei loro comuni. “Restiamo umani, sensibilizziamo, educhiamo, promuoviamo la pace nelle scuole e attraverso la nostra azione politica per il governo delle nostre città”: è l’iniziativa lanciata nei giorni scorsi dal vicepresidente del Consiglio comunale di Arcore Gaye e già presentata molto successo.

“Sulla questione della pace serve un cambio di passo”

“C’è sempre più forte l’esigenza di un cambio di passo e di un impegno più incisivo nella lotta alle guerre: la situazione della politica internazionale in Palestina, Israele, Russia e Ucraina dovrebbe insegnarci che la Pace va coltivata – ha sottolineato Gaye – Come poeta e scrittore, sento forte il bisogno di un’azione sempre più decisa e forte per affrontare queste guerre e contribuire ad un futuro più pacifico e sicuro per noi e per le generazioni future. Non possiamo farlo restando come sempre, dobbiamo trarre il meglio dall’umanità, ricercare nuove sensibilità, impiegare tutta la nostra intelligenza, ampliare le nostre conoscenze. La posa dell’albero può essere l’inizio di un percorso che rafforzi in ciascuno la conoscenza delle condizioni necessarie affinché la pace possa regnare tra tutti i popoli, in ogni angolo della terra. Possiamo diventare semi di pace per far germogliare un’umanità di alberi di pace e promuovere una convivenza basata sulla libertà, sulla solidarietà, sull’amore tra i popoli. Sono ormai anni che promuovo queste idee e questa volta vorrei suggerire ai politici locali di portare avanti questa idea”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Brescia avrà quattro nuove “isole ambientali” – .
NEXT Max Pezzali, la possibile formazione del concerto di San Siro – .