che lo spazio ha un grande potenziale inutilizzato – .

Biglietti d’ingresso alti e una struttura che necessita di ammodernamento. La minoranza alla Loggia si interroga su presente e futuro dell’Ortomercato bresciano. E non mancano le critiche all’attuale gestione. «Gli aumenti non sono da poco, si passa da 370 a 450 annui anche per i commercianti (ovvero fruttivendoli e commercianti) chi entra dopo le 6 del mattino. In aumento anche l’ingresso unico per chi fa la spesa prima delle 5 del mattino” denuncia Fabio Rolfi.

L’opposizione a Loggia paragona i costi di accesso degli operatori economici bresciani a quelli del mercato ortofrutticolo bergamasco. “Il confronto dei prezzi con Bergamo Mercati è singolare. Bergamo è incredibilmente più comoda” aggiunge il leader del centrodestra.

Fatte queste valutazioni, la struttura di via Orzinuovi rappresenta una potenzialità inespressa per la città di Brescia. «Nell’ultimo decennio, l’offerta di prodotti sul mercato è rimasta sostanzialmente la stessa e «Quello spazio sta lentamente scomparendo: la piazza è sempre più vuota, così come quelle dei grossisti. Manca una visione di quell’area» dichiara Rolfi. E boccia le scelte strategiche del centrosinistra: «L’amministrazione deve prendere una strada. Negli ultimi anni ha prevalso l’immobilismo, la gente ha arrangiato e questo non ha portato a nessun miglioramento dei servizi per i grossisti e gli operatori economici. L’aumento delle tariffe per salvare lo status quo è altamente sbagliato» commenta il leader dell’opposizione. La minoranza in Loggia consegna la sua proposta al dibattito pubblico e punta a rendere ancora più centrale l’attività del mercato ortofrutticolo.Perché non coniugare l’attuale vocazione con l’esigenza della città di un polo logistico? Quella struttura può diventare il punto di riferimento per un servizio logistico. Perché centinaia di furgoni che fanno consegne nel centro storico e nel resto della città quando potremmo immaginare un servizio coordinato con mezzi elettrici sulla base di quanto avviene a Vicenza?” si chiede il leader della Lega. Per lui la rivoluzione del servizio logistico potrebbe partire dall’Ortomercato che ridurrebbe il traffico veicolare in città e ridurrebbe sensibilmente le emissioni di CO2. Uno scenario che aveva inserito anche nel suo programma elettorale.

Allo stesso tempo la minoranza critica l’aumento delle tariffe di accesso al mercato ortofrutticolo e lo collega alla crescita degli abbonamenti degli autobus, della Tari e del costo del teleriscaldamento: «Ora c’è la prospettiva concreta che aumentino anche le tariffe degli impianti sportivi. Manca solo un anno all’insediamento della giunta Castelletti, chissà cosa succederà in futuro» aggiunge Rolfi che ricorda per l’ennesima volta come la Loggia «ha a disposizione il tesoretto di 70 milioni annui di dividendi A2A» .

 
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