Quasi 24 in attesa di prendere l’aereo, senza informazioni, costretti a spostarsi dall’aeroporto di Firenze a quello di Pisa e a condividere le stanze durante la notte. Questa è l’odissea accaduta a 150 passeggeri sul volo Volotea per Palermo che, almeno sulla carta, sarebbe dovuto partire ieri, venerdì 28 giugno, alle 14,50. Il giorno dopo, però, i passeggeri sono ancora lì, in attesa di partire, tra cui famiglie con bambini di pochi mesi e persone che viaggiano con animali, con la rabbia che inevitabilmente inizia a salire.
«Siamo in balia del nullauna cosa assurda” dicono i passeggeri ancora bloccati in aeroporto. “Dovevo tornare a trovare la mia famiglia in Sicilia per il fine settimana e ripartire lunedì – says Enrico Deiana – invece sono bloccato qui. Siamo tutti sfiniti, ci sono anche i bambini, uno ha solo un mese e mezzo». Il volo che doveva partire venerdì alle 14.50 ha prima accumulato un ritardo significativo ma comunque gestibile, l’orario sul tabellone inizialmente appariva 16, poi 16.45, poi ai passeggeri è stato detto che sarebbero partiti alle 17.30. Erano circa le 19.30 quando è stato annunciato che il volo era stato cancellato e che i passeggeri avrebbero dovuto spostarsi all’aeroporto di Pisa, trascorrendo la notte in un hotel a Tirrenia.
Qualcuno è riuscito ad arrivare lì verso le 22.30, ma non tutti sono stati così fortunati. «Un altro problema si è verificato quando si è saliti sull’autobus – racconta Susanna Bagnai che viaggia con il suo bambino di otto anni – mancavano una decina di posti, abbiamo dovuto aspettare il bus successivo e siamo arrivati in hotel verso mezzanotte e mezza. A quel punto però non c’erano più camere per tutti, ho dovuto condividere la stanza con un’altra bambina. Non sono riuscita a mettere a letto il bambino prima dell’una di notte. Dovevamo andare a un evento, ora non so nemmeno se arriveremo in tempo. E sono fortunata, ci sono famiglie con bambini piccoli che rischiano di rimanere senza latte artificiale». Poi ci sono quelli che non sono nemmeno riusciti a prendere l’autobus per tornare all’aeroporto questa mattina. «Ci hanno detto che saremmo partiti oggi alle 10,15 e che ci avrebbero comunicato l’orario dell’autobus – spiega Gaetano Fortunato, venuto a Firenze per un convegno – ma l’avviso non è stato inviato a tutti, quindi anche alcuni di noi ho dovuto pagare un taxi per raggiungere l’aeroporto. Una volta arrivati abbiamo dovuto rifare tutta la procedura del check-in, mentre il volo è stato nuovamente spostato, prima di dieci minuti, poi alle 10:45, alle 11:40 e adesso ci hanno spiegato che un aereo da Verona dovrebbe arrivare e che dovremmo partire alle 12:45. È una situazione difficilese ci avessero dato spiegazioni più chiare fin dall’inizio, forse alcuni di noi avrebbero cercato soluzioni alternative per tornare a casa. Invece abbiamo perso 24 ore della nostra vita”.
