Reggio Calabria, chiusura del Seminario – .

Reggio Calabria, chiusura del Seminario – .
Reggio Calabria, chiusura del Seminario – .

“La cattiva gestione della res publica da parte di questa Amministrazione comunale ha innescato, purtroppo per la nostra amata Città, un processo di impoverimento, di saccheggio di beni e servizi, di degrado continuo e inarrestabile. A questo dramma bisogna purtroppo aggiungere ulteriori danni sostanziali, non solo di immagine e di spiritualità, che vengono compiuti a danno di un’intera comunità”. Lo afferma in una nota il Segretario Comunale di FdI di Reggio Calabria, Cedro Ersilia.

Nel comunicato della sessione primaverile della Conferenza Episcopale Calabrese si legge: “la determinazione a proseguire, a partire dal prossimo anno accademico, con l’istituzione di un unico Seminario Teologico, sostenuto da tutte le diocesi, mentre Reggio Calabria e Cosenza manterranno due comunità formative per studi filosofici”. Una “razionalizzazione” che, dopo la sanità, tocca anche la chiesa e onestamente non potrebbe che suscitare riflessioni controverse all’interno di un’intera comunità. Le componenti socio-economiche e politiche unite a quelle culturali e spirituali rendono una comunità dinamica e sono il motore di un percorso di crescita”.

“Pur rispettando le esigenze del Vescovo e della Conferenza Episcopale Calabrese, esprimiamo la massima preoccupazione e disappunto per la “chiusura” del seminario reggino, soprattutto per le ragioni a suo tempo espresse e per le conseguenze negative che essa avrebbe il nostro territorio”. Il nostro seminario conta 18 seminaristi e l’idea di unire ci suona davvero strana. Perché si tratta di una questione di chiusura, non immediata, visto che i primi 4 anni di corso vengono temporaneamente mantenuti a Reggio, ma i 4 anni di specializzazione vengono spostati a Catanzaro”.

“In pratica una soluzione palliativa, un premio di consolazione temporaneo con l’obiettivo di spostare tutto a Catanzaro nel tempo. Qual è la motivazione di questa decisione? Il numero dei seminaristi non lo è, visto che il nostro non è certo quello con il minor numero di frequentanti, anzi. La motivazione è forse insita nell’esigenza di avere docenti con specifiche caratteristiche professionali per il corso di specializzazione? Se questa fosse la motivazione, di certo non si stancheranno di scendere a Reggio invece di fermarsi a Catanzaro”.

“Se invece si tratta di una scelta “politica”, l’auspicio è che il clero calabrese si penta e faccia scelte mirate al bene della nostra città, atte a “rallentare il processo di deenfasi” e dare il via all’inizio di una rinascita morale e spirituale per una città ancora in declino, che consenta al Seminario di continuare a svolgere la sua missione storica “come istituzione spirituale e culturale di un’intera città” che non può e non deve essere chiusa e/o condannata alla marginalità”.

“Cogliamo l’occasione per augurare a don Simone Gatto, nominato rettore del Seminario, buon lavoro. Ci rivolgiamo a tutte le istituzioni ecclesiastiche con rispetto ma con fermezza: siano le prime istituzioni, che lavorano e operano in questa terra bella ma martoriata, a dare un segnale concreto di cambiamento, di inversione di rotta nel declino della città di Reggio Calabria. Fallo ora.”

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