Due navi da crociera e una città impreparata – .

Il mese di giugno si è concluso con l’approdo al Molo San Cataldo di due grandi navi da crocierala ‘Fascinosa’ di Costa Crociere (con una capacità di 3.800 passeggeri) e la ‘Mein Schiff 5’ di TUI (con una capacità di 2.790 passeggeri). Una domenica frenetica per i tarantini che sono stati travolti dai turisti, tra cui tedeschi, francesi e inglesi, curiosi di esplorare la città dei Due Mari. Confrontandoci con i turisti abbiamo raccolto alcune impressioni sull’organizzazione degli itinerari, sui punti di informazione e di ristoro che si trovano in città. Un’analisi dei servizi e dei disservizi messi a disposizione dei visitatori.

La maggior parte dei passeggeri si affida ai tour offerti dalle navi con guide turistiche. La partenza, alle ore 8:00, comprende un tour a piedi nel centro storico della Città Vecchia, con visita interna al Castello Aragonese e alla Cattedrale di San Cataldo. Successivamente i visitatori sono “liberi” di girovagare in autonomia e È qui che inizia la sensazione di disorientamento. Infatti, una volta superato il Ponte Girevole non ci sono più punti informativi, l’unico stand in Piazza Garibaldi è costantemente incustodito e chiuso, molti vi si avvicinano con la speranza di ottenere qualche informazione, ma invano. A questa assenza si aggiungono altri disagi come la chiusura di alcuni esercizi commerciali in Via D’Aquino, che non invogliano a camminare e le alte temperature che spingono i turisti a ritornare sulla nave per il pranzo. Solo una piccola percentuale di visitatori si concede una pausa fresca e gustosa nelle gelaterie o nei ristorantini situati sul lungomare, prima di riprendere le proprie escursioni.

Non c’è da stupirsi Tra i luoghi meno visitati dai turisti c’è il Museo archeologico nazionale di Tarantofatto confermato dalle statistiche che abbiamo richiesto alla biglietteria del museo. Per ogni sbarco effettuato, in media, circa 25 crocieristi hanno deciso di scoprire la storia e i tesori di Taranto. Risultati negativi anche per la scarsa informazione che viene data ai turisti. Le navi restano nel porto di Taranto fino alle ore 18.00. Nel pomeriggio i turisti hanno la possibilità di visitare Otranto, Manduria e Alberobello, grazie alle navette messe a disposizione da Main Shiff. Inoltre la stessa compagnia ha messo a disposizione passeggeri, amanti dello sport, la possibilità di visitare il paese in bicicletta consentendo spostamenti più rapidi e dinamici. In questo caso, si sono verificate difficoltà nel seguire le piste ciclabili, a causa di interruzioni in alcuni punti.

I turisti che decidono di visitare il borgo in autonomia, invece, si affidano alla ‘mappa’ di Taranto che viene consegnata presso i punti informativi situati al Porto e al Castello Aragonese. Qui sono segnalati i luoghi più importanti della città vecchia, come la Chiesa di San Domenico, il Palazzo Galeota, il Tempio di Poseidone e alcune informazioni utili in caso di emergenza. Il dettaglio mancante, fondamentale per il visitatore, sono i percorsi e le indicazioni delle linee urbane e l’ubicazione delle fermateQuesto pessimo servizio favorisce il rallentamento della conoscenza del territorio e il malcontento degli ospiti.

La tranquillità e la spensieratezza che riempie le vie del paese si alternano ai momenti frenetici del Molo San Cataldo. Se da un lato i turisti appena sbarcati si ritrovavano con cartine che coprivano il volto, creme solari e cappelli di paglia per proteggersi dai raggi del sole, dall’altro si possono osservare tanta gente con valigie e zaini in spalla, in attesa di imbarcarsi, pronta a godersi l’itinerario di una settimana diretto alle isole greche di Santorini e Mykonos (Grecia), a La Valletta (Malta) e a Catania. Un posto molto caotico e poco sicuro perché oltre alla mancanza di marciapiedi per i pedoni, la circolazione dei veicoli continua senza alcun controllo, così come la partenza degli autobus cittadini che sembrano singhiozzare ogni volta che vedono comparire un turista. Certamente, aver ospitato due navi da crociera è un grande risultato per la città, ma questo risultato non è sinonimo di qualità ed efficienza.

*Tutte le foto sono di Federica Pompamea, tranne le ultime tre di Francesco Paolo Occhinegro

 
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