“Le alte temperature ostacolano le operazioni agronomiche in campagna” – .

“Le alte temperature ostacolano le operazioni agronomiche in campagna” – .
“Le alte temperature ostacolano le operazioni agronomiche in campagna” – .

Con il caldo che favorisce la rapida maturazione della produzione agricola nei campi, ma esponendo i lavoratori al calore e al sole cocente, gli agricoltori svolgono attività di imballaggio del fieno per l’alimentazione degli animali, trebbiatura dei legumi e lavori in campagna.

La produzione agricola, già impoverita dalla morsa della siccità che dura da mesi in Puglia, a cui è seguita la morsa del caldo estremo e improvviso, deve essere raccolta per garantire alla popolazione le scorte alimentari, come frutta e verdura, necessarie per combattere il caldo.

“Non è possibile – sottolinea Coldiretti Puglia – sospendere del tutto i lavori, poiché in questo momento si coltivano la maggior parte delle colture, dalla frutta agli ortaggi, che se non vengono raccolte tempestivamente vengono irrimediabilmente compromesse anche perché il caldo accelera i processi di maturazione, a differenza di quanto avviene in altri settori dove si possono sospendere le attività e si può accedere anche alla cassa integrazione. Cerchiamo di anticipare la raccolta quando possibile – prosegue Coldiretti Puglia – diradiamo i frutti sugli alberi, eliminando quelli che non riescono a maturare, per cercare di salvare almeno una parte della produzione. Ma il caldo torrido ostacola anche le operazioni agronomiche e di raccolta che devono essere sospese nelle ore più calde per tutelare la salute dei lavoratori mentre diventa impossibile lavorare nelle serre. Il caldo africano di questi giorni taglia anche la produzione di uova, latte e miele, quando il caldo bollente e la mancanza di acqua – specifica Coldiretti Puglia – hanno fatto crollare anche la produzione di foraggi, avena e orzo, necessari all’alimentazione del bestiame, con la siccità che ha dimezzato la produzione di grano e altri cereali, criticità che si registrano in tutta la regione dove con le temperature di picco si verifica una mancanza di acqua necessaria per irrigare le coltivazioni che versano in una situazione di stress idrico. Per le mucche – sottolinea la Coldiretti regionale – il clima ideale è tra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte, quando con le alte temperature ogni singolo animale arriva a bere fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi meno caldi. Per. Per questo motivo sono già state implementate misure anti-afa nelle stalle, dove sono stati messi in funzione anche ventilatori e docce rinfrescanti per resistere meglio al caldo, e i pasti vengono somministrati poco alla volta per aiutare le mucche ad alimentarsi meglio senza appesantirsi. Ne risente tutto il settore agricolo, diventato torrido e arido con oltre 164 milioni di metri cubi di acqua in meno rispetto alla capienza degli invasi, con prodotti agricoli stagionali a rischio nei campi. Per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori è quindi necessario adottare strategie ad hoc che preservino sia la salute dei lavoratori sia la qualità del prodotto in campo, che rischia di essere irrimediabilmente persa, dall’uso di dispositivi di protezione all’interruzione della raccolta nelle ore più calde fino al lavoro notturno”.

Una conferma dei cambiamenti climatici in atto che hanno cambiato soprattutto la distribuzione temporale e geografica delle precipitazioni tanto da far sì che la siccità, diventata la calamità più grave per l’agricoltura pugliese con danni stimati in oltre 70 milioni di euro l’anno soprattutto a causa delle quantità e la qualità dei raccolti.

 
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