“Ti ucciderò” – .

“Ti ucciderò” – .
“Ti ucciderò” – .

ANCONA – Liti continue perché quando beveva si trasformava in un uomo aggressivo e prepotente. In più occasioni avrebbe aggredito il giovane compagno, non avendo alcun ritegno nemmeno quando lei era incinta. Tre anni di calvario poi la sua decisione di denunciarlo, dopo l’ennesima violenza subita a Capodanno. Era il 31 dicembre 2022. La coppia, lui 34 anni, lei 24 anni, aveva cenato a casa di amici e avevano con sé il loro bambino di due anni. Dopo la mezzanotte la compagna, di origini colombiane, ha voluto uscire e continuare i festeggiamenti in centro. Il 24enne voleva tornare a casa a causa del bambino. Avrebbe perso la testa. Prendendo una sua bottiglia, gliela puntò in faccia, minacciandola. Grazie alle amiche che lo avevano ospitato a cena, era riuscita ad uscire di casa insieme al figlio, terrorizzata. L’avrebbe chiamata al telefono il suo compagno. “Stasera andrò in prigione” le promise, lasciandole capire che le avrebbe fatto del male. Aveva chiamato la polizia poi era tornata a casa dai suoi genitori e la mattina dopo lo aveva denunciato presentandosi in questura. Il giudice Francesca De Palma ha rinviato a giudizio il 34enne con l’accusa di abusi domestici. Il processo inizierà davanti al collegio penale il 13 marzo. La coppia stava insieme dal 2018 e si è trasferita insieme solo nel 2020 perché lei aspettava un bambino.

Durante la convivenza si è accorta che il suo compagno aveva un problema con l’alcol e questo lo faceva innervosire per nulla, rompeva cose in casa e si sfogava con lei in modo aggressivo. Lei lo aveva lasciato diverse volte, ma lui aveva promesso di cambiare e di andare in un centro di disintossicazione ma non l’ha mai fatto. Secondo quanto riferito dalla giovane, egli l’avrebbe picchiata, afferrata per i capelli, mettendole le mani al collo e minacciando di ucciderla. “Ti ammazzo, sei un drogato, sei una puttana…”. Nel giugno del 2021 l’avrebbe afferrata per il collo solo perché la giovane lo aveva filmato mentre gli diceva di dormire mentre giocava con il cellulare sul letto. Il telefono si era bloccato e lui voleva il suo. Il 24enne si era rifiutato e lui le ha messo le mani al collo. Per una settimana ha avuto dei segni rossi sul corpo. L’imputato, che nega le accuse, è difeso dall’avvocato Michele Brisighelli. Il 24enne si costituisce parte civile con l’avvocato Roberta Montenovo di Donne e Giustizia.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV “Una vittoria per gli innamorati” – .
NEXT “Napoli? Il premio della mia vita” – .