TERAMO. A quattro mesi dalla strage sul posto di lavoro con cinque morti, tra cui il 59enne di Montorio Luigi Coclite, c’è una prima certezza che segna la tragedia del cantiere Esselunga di Firenze: la consulenza tecnica disposta dalla Procura è stata archiviata e affidata all’ingegnere Stefano Podestàdocente all’Università di Genova, di recente incaricato dal Comune di Bologna di mettere in sicurezza le torri cittadine. Al momento non ci sono indagati e la consulenza non è stata disposta con la formula di un accertamento una tantum. Negli ultimi mesi l’attenzione degli inquirenti si è concentrata sulla trave crollata prodotta dalla Rdb Italprefabbricati, azienda di Atri, che nel suo stabilimento di Alseno, nel piacentino. L’azienda abruzzese, colosso nella produzione di manufatti in calcestruzzo, ha fornito tutte le travi e ha subappaltato i lavori di installazione dei manufatti, compreso quello crollato, ad altre aziende. La dinamica dei fatti è ancora tutta da ricostruire: dalle testimonianze raccolte durante i primi interrogatori in Procura pare che ci fossero operai impegnati a sistemare la trave nella mensola al quarto piano della struttura, quando all’improvviso la trave ha ceduto sotto il peso di una colata di calcestruzzo provocando crolli a cascata del pilone e dei solai di altri piani. Un altro aspetto dell’indagine riguarda la verifica delle modalità di assunzione dei lavoratori impiegati dalle numerose imprese edili coinvolte nel cantiere fiorentino.(parte 2)
