Porta Liguria e Iren. Posizione di amministratore delegato vacante. Acque agitate a Genova – .

Porta Liguria e Iren. Posizione di amministratore delegato vacante. Acque agitate a Genova – .
Porta Liguria e Iren. Posizione di amministratore delegato vacante. Acque agitate a Genova – .

Dopo il licenziamento per giusta causa dell’amministratore delegato Paolo Signorini – invischiato nel caso Liguria-Gate che ha portato in manette anche il governatore Giovanni Toti – Iren ha nominato al suo posto Paola Girdinio consigliere che resterà in carica fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2024 (come l’intero consiglio). Il suo ingresso nel consiglio di amministrazione è stato deliberato su proposta dell’azionista FSU (Finanziara Sviluppo Utilities).

Girdinio è professore ordinario alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova nonché già consigliere di amministrazione di Enel e Fondazione Costa Crociere.

L’incarico di amministratore delegato resta quindi vacante anche in virtù della ridistribuzione delle deleghe al presidente Luca Dal Fabbro e al vicepresidente, il reggiano Moris Ferretti, già sancita pochi giorni dopo lo scoppio dello scandalo. Ma il posto vuoto dell’amministratore delegato adesso crea problemi, soprattutto sotto la città della Lanterna.

Una partita di nomine di Iren a inizio 2025 che diventerà incandescente e che sarà chiamato a risolvere anche il nuovo sindaco di Reggio, Marco Massari.

“L’assemblea dei soci di Iren, oltre ad approvare il bilancio, ha decretato la perdita di ogni ruolo per Genova nella gestione di una delle più importanti multiutility italiane, di cui è azionista di riferimento. La mancata nomina di un nuovo amministratore delegato condanna Genova e la Liguria alla completa marginalizzazione all’interno dell’azienda. Una marginalizzazione a cui Toti e Bucci avevano relegato Genova e la Liguria un anno fa, con la scelta di Signorini e accettando che l’amministratore delegato perdesse deleghe importanti come quelle al personale, alla finanza e alle relazioni con gli investitori, che invece gli accordi parasociali assegnavano all’amministratore delegato”.

Lo scrivono in una nota Davide Natale, segretario del PS Liguria, e Simone D’Angelo, segretario metropolitano del PD di Genova.

“Sindaco e presidente hanno voluto troppo Signorini in quel ruolo, il che ha portato Genova e la Liguria a vedere ridimensionata la propria capacità di operare e il proprio peso nella società”, prosegue la nota. “Con l’arresto di Signorini, le sue responsabilità residue erano state divise tra il presidente in rappresentanza del Comune di Torino e il vicepresidente in rappresentanza del Comune di Reggio Emilia. Senza un sostituto e la mancata assegnazione dell’incarico a un nuovo amministratore delegato, Genova e la Liguria sono sempre più irrilevanti. Iren gestisce servizi di straordinaria importanza per la nostra comunità, ci sono progetti in cantiere in vari settori cruciali da cui dipende il futuro del nostro territorio”, conclude la nota. “Ma questo non interessa al centrodestra che amministra Comune e Regione”.

e. p.

 
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