Si avvicina il momento in cui entrerà in vigore la legge sulle autonomie differenziate, approvata in via definitiva dalla Camera la settimana scorsa con tanto di polemiche e teatralità da parte delle forze politiche parlamentari, tanto che il ministro proponente, Roberto Calderoli, di esulta così la Lega, titolare della delegazione per gli affari regionali: «la legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata è stata puntualmente pubblicata in Gazzetta Ufficiale nelle scorse ore, in anticipo rispetto ai tempi massimi consentiti. Quest’ultimo passo, che segue la promulgazione con la firma del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è decisivo per la sua entrata in vigore, prevista per il prossimo 13 luglio. Ci avviciniamo sempre più ad un momento storico per l’Italia, sarà finalmente possibile rinnovare il Paese all’insegna della responsabilità e della trasparenza, riducendo i divari e garantendo i servizi essenziali ai cittadini su tutto il territorio nazionale. Come Governo – aggiunge – saremo al fianco delle Regioni desiderose di intraprendere questa sfida ambiziosa, che il nostro Paese può vincere».
La situazione
Nel frattempo, però, l’opposizione e chi è contrario al provvedimento cercano di organizzarsi per cercare di cancellare la legge. Un fronte composto da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, Cgil e Uil e alcune associazioni significative, come Anpi, Arci e Acli, è pronto a promuovere il referendum per abrogare la legge. La questione sarà depositata la prossima settimana presso la Suprema Corte di Cassazione, come prevede la legge, per avviare subito dopo la raccolta delle firme. “Il nostro è un appello alla mobilitazione. Soprattutto chi vive, lavora, produce e ha ruoli di rappresentanza sociale e politica nel Sud deve attivarsi per formare comitati e raccogliere firme per respingere un progetto che divide il Paese e accentua le disuguaglianze. segretario generale della Cgil Puglia, che lancia la campagna regionale contro le autonomie differenziate e chiama a raccolta i diversi soggetti che già nei mesi scorsi hanno espresso contrarietà e preoccupazione per una riforma che si appresta a diventare legge statale e quindi operativa.
L’iniziativa della Cgil
E con questo obiettivo la Cgil pugliese chiama tutte le forze sociali e politiche, dai rappresentanti delle istituzioni, al mondo dell’associazionismo e dell’impegno civile e politico, “a dare vita a una mobilitazione straordinaria e capillare, istituendo comitati nei territori per promuovere il referendum per l’abrogazione delle autonomie differenziate, avviando così la raccolta firme” dice Bucci, che aggiunge: “è un impegno per difendere la democrazia, la Costituzione, l’uguaglianza tra territori e cittadini. Per un modello sociale che guardi al benessere collettivo a partire dalle persone più in difficoltà e che non premi l’egoismo dei ricchi. Ne uscirebbe un Paese complessivamente più ingiusto e debole. Mobilitiamoci, ora, subito. In difesa dell’unità del Paese e dell’uguaglianza dei diritti”. Intanto cominciano a delinearsi distinzioni tra i partiti di governo, visto che soprattutto gli esponenti della Lega Nord non nascondono l’entusiasmo per una vittoria diventata rappresentativa del Carroccio. Così il leader di Forza Italia e ministro degli Esteri, nonché vicepremier, Antonio Tajani, cerca di moderare i toni e soprattutto di rassicurare gli elettori del Sud che potrebbero cambiare schieramento proprio in virtù della legge sulle Autonomie: «Presenterò una proposta per creare un gruppo di lavoro sulle autonomie differenziate con i nostri presidenti di regione, i nostri capigruppo alla Camera e al Senato e al Parlamento europeo i vicesegretari del partito e la ministra Maria Elisabetta Casellati, per verificare mese per mese come procede l’applicazione della legge».
