Per la prima volta nella sua storia ultracentenaria, domani, 1° luglio, il Tour de France percorrerà 32 chilometri sulle strade di Asti.
Accadrà nel corso della terza tappa, che prenderà il via alle 11.15 da Piacenza e si concluderà dopo 230 chilometri alle 17.00 a Torino. La maglia gialla e i suoi compagni di avventura, dopo aver lasciato l’Emilia e aver percorso 60 chilometri nell’alessandrino, entreranno nella provincia di Asti, tra le 14.15 e le 14.30, in località Bazzana nel comune di Mombaruzzo, quando i chilometri già percorsi sono 114 e ne restano 116 fino al traguardo. Poi i concorrenti toccheranno i comuni di Nice Monferrato, Calamandrana, Canelli (km percorsi 131, 99 all’arrivo, passaggio previsto tra le 14.40 e le 15), prima di attraversare temporaneamente il cuneese alle Santo Stefano Belbo. Poi torneranno subito nella provincia di Asti a Bogliettofrazione di Costigliole, e proseguirà fino a Castagnole Lanze (km 147 percorsi, 83 all’arrivo, passaggio previsto tra le 15 e le 15.20). Poi il definitivo attraversamento della provincia di Cuneo prima del gran finale prevalentemente pianeggiante sulle strade di Torino.
L’intero percorso di gara sarà chiuso al traffico almeno tre ore prima del passaggio dei corridori, anche perché la corsa sarà preceduta di circa un’ora e mezza dal transito della pittoresca carovana pubblicitaria. Al Tour prendono parte 176 corridori in rappresentanza di 22 squadre e 25 nazioni. I grandi favoriti per il successo finale sono il danese Jonas Vingegaard, vincitore delle ultime due edizioni, e lo sloveno Tadej Pogacar, vincitore nelle edizioni ’20 e ’21 e nell’ultimo Giro d’Italia. Gli italiani in gara sono solo otto, e solo uno è piemontese: Matteo Sobrero, 27 anni, di Montelupo Albese, in gara con il numero 86 e la maglia della Bora-Hansgrohe.
Gerbi battuto nel 1904
Sono pochissimi i corridori astigiani che hanno partecipato al Tour de France nel corso degli anni. Il primo, la bellezza di 120 anni fa, fu il “Diavolo Rosso” Giovanni Gerbi, che nel 1904, appena 19enne, partì alla seconda edizione della Grande Boucle dopo essere giunto a Parigi in bicicletta. Nella prima tappa arrivò 4° ma nella seconda, sul Col de La Republique, fu battuto dai tifosi francesi, che gli ruppero le dita di una mano, costringendolo al ritiro. Dopo di lui, parteciparono al Tour Marco Giuntelli, 31° in classifica generale nel 1930, e Luigi Marchisio, che nel 1932 arrivò 3° nella tappa Cannes-Nizza vinta da Francesco Camusso.
