Maltempo in Piemonte, danni consistenti, “ma non colpisce le persone” – .

Maltempo in Piemonte, danni consistenti, “ma non colpisce le persone” – .
Maltempo in Piemonte, danni consistenti, “ma non colpisce le persone” – .

Una volta passata l’alluvione, inizia la valutazione dei danni. E mentre circa 450 I volontari della Protezione Civile piemontese sono ancora impegnati sul campo con oltre 70 mezzi, nelle zone più colpite dal maltempo – la Città metropolitana di Torino e il Verbano-Cusio-Ossola – i sopralluoghi dei tecnici della Regione che dovranno stilare i verbali per la richiesta di prosecuzione dello stato di emergenza, annunciato ieri dal presidente del Piemonte Alberto Cirio.

“Secondo le valutazioni attuali il danno è significativo, ma fortunatamente non colpisce le persone”, commenta Ciriosottolineando come gli interventi di messa in sicurezza del territorio realizzati dopo le alluvioni del ’94 e del 2000 abbiano consentito di “limitare l’impatto di una perturbazione molto violenta”.

Già si stimano più di 3 milioni di danni nel solo Comune di Macugnaga, in alta Valsesia, dove appena 4 anni dopo l’ultima alluvione la perturbazione devastò ponti e dirupi. Altrove le valutazioni sono ancora in corso, così come il briefing della Regione con l’Arpa, anche se i tecnici parlano di situazione in miglioramento e previsioni che dovrebbero concedere una certa clemenza.

Venti persone ancora isolate a Chialamberto: “Sono al sicuro e hanno scelto di restare lì”

“La situazione sta gradualmente migliorando, stiamo lavorando per ripulire le strade, le cantine e le zone allagate dai detriti e per restituire decoro ai centri urbani” spiega il direttore della Protezione civile piemontese Frank De Giglioche dopo l’emergenza di ieri monitora l’andamento delle operazioni e raccoglie segnalazioni su criticità e condizioni del traffico.

Al momento le uniche persone ancora isolate in Piemonte sono venti componenti di otto famiglie residenti Chialambertonel torinese, “che sono al sicuro e hanno scelto di restare nelle proprie case”, chiarisce De Giglio. Lì il problema è legato soprattutto alla necessità di effettuare accertamenti tecnici su un ponte di collegamento, visto che la Stura di Val Grande, che attraversa il paese, ha preso un percorso alternativo al suo corso normale. Chi è rimasto si muove a piedi, evitando di passare in zone critiche.

Non si registrano ulteriori casi di persone evacuate in Piemonte, ad eccezione dei due proprietari della casa di Busano, nel Canavese, spazzata via dal tornado.

A Macugnaga controlli all’acquedotto

Resta delicata la situazione a Macugnaga, dove l’acquedotto sta fornendo acqua al paese in modo incompleto. Una distribuzione alternativa è in corso da parte del gestore del servizio idrico, ma sarà necessario verificare eventuali danni a tubazioni e captazioni.

Ripristinato il traffico tra Locana e Ceresole Reale, anche se ancora interrotto per l’Alpe Veglia

La situazione del traffico in Piemonte sta gradualmente tornando alla normalità. La strada per l’Alpe Veglia, nel torinese, resta interrotta e permangono alcune criticità come quella relativa al ponte di Chialamberto. È stata però riaperta a senso unico alternato la strada provinciale 460 tra Locana e Cereseole Reale, interessata da una frana, dove i vigili del fuoco del comando di Torino hanno già effettuato un primo sorvolo con droni sul fronte del distaccamento.

Vigili del Fuoco, quasi 400 interventi in 2 giorni

I Vigili del Fuoco del Piemonte hanno effettuato 374 interventi in 2 giorni. Una sessantina di questi sono stati eseguiti solo ieri dal Comando di Torino, sia per problemi idrici sia per verificare l’agibilità degli edifici. Nel Verbano sono impegnati anche mezzi movimento terra e uomini della struttura, mentre l’elicottero, su richiesta dei colleghi di Aosta, è impegnato nelle operazioni di trasporto delle persone isolate a Cogne (100 trasportate ieri con il mezzo di Torino).

I moduli operativi di Asti, Torino e Novara della Colonna mobile regionale della Protezione Civile sono invece al lavoro nel Verbano-Cusio-Ossola per interventi di rimozione del fango, pulizia delle strade e svuotamento delle cantine allagate.

Primi danni: “Siamo l’avanguardia nello sconvolgimento climatico, ora dobbiamo sbrigarci per salvare la stagione turistica”

Oltre 3 milioni i danni stimati nei primi sopralluoghi a Macugnaga, dove oggi lavorano i tecnici della Regione. Meno significativi, ma pur sempre considerevoli, quelli rilevati a Campertogno e Scopa, zone colpite da un’alluvione non più di 4 anni fa.

“È preoccupante vedere quanto siamo indifesi di fronte a questi eventi – commenta il presidente dell’Unione Montana della Valsesia Francesco Pietrasanta – Come abbiamo già detto più volte, è necessario fare i conti con fiumi e torrenti, bonificare e fare manutenzione alle infrastrutture, procedendo con le dissanguazioni programmate. Servono risorse mirate per i Comuni montani, avanguardia di questo sconvolgimento climatico”. Ora la valle guarda con apprensione alla stagione turistica che si avvicina: “Siamo certi che Regione e Stato non ci lasceranno soli ma vi chiediamo di fare in fretta per evitare ulteriori danni economici alle attività”.

 
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