Anche annuncio Avellino È arrivata una delle truffe online più insidiose e in rapida crescita: la promessa di guadagni extra per aver messo “mi piace” ai video su YouTube. Una truffa ben architettata dai criminali informatici con l’obiettivo di rubare informazioni personali, numeri di conto corrente e denaro. La nostra redazione è stata contattata per caso da questi truffatori e abbiamo deciso di fingere di essere interessati a scoprire il meccanismo della truffa e di avvertire i nostri lettori.
Come funziona la truffa
La truffa inizia con la ricezione di un Messaggio WhatsApp da un cosiddetto reclutatore di un’azienda sconosciuta. Il messaggio promette una ricompensa in denaro per aver apprezzato i video su YouTube. Da lì, il meccanismo si articola in più fasi, tutte progettate per conquistare la fiducia della vittima e rubarle denaro e dati personali.
1. Contatto iniziale: Il primo messaggio ti invita a partecipare a una campagna promozionale su YouTube, promettendo un compenso per i video apprezzati.
2. Richiesta di informazioni: Sono richiesti numero di telefono WhatsApp, età, professione, nome, cognome e numero di conto bancario.
3. Test di attività: La vittima deve mettere mi piace a tre video e inviare screenshot come prova.
4. Iscrizione a Telegram: Successivamente, la vittima deve scaricare Telegram, iscriversi a un canale e ricevere un piccolo pagamento per guadagnare la sua fiducia.
5. Programma VIP: Alla vittima viene offerto di entrare in un programma VIP, dove investendo denaro si possono sbloccare attività quotidiane con pagamenti promessi tra $ 21,66 e $ 1.083.
6. Truffa finale: Dopo alcune transazioni, la vittima diventa un membro VIP. A questo punto vengono promessi guadagni più alti (es. “spendi 100 dollari e ricevi 130 dollari”). Tuttavia, dopo aver effettuato un pagamento come VIP, le comunicazioni vengono interrotte e il numero della vittima viene bloccato.
Riconoscere e affrontare i segnali di avvertimento
Durante la nostra indagine, abbiamo notato diversi segnali che indicano chiaramente la truffa:
– Errori grammaticali e ortografici: I messaggi ricevuti contenevano numerosi errori grammaticali e ortografici.
– Rifiuto di parlare al telefono: I truffatori si sono rifiutati di fornire i dati aziendali o di parlare al telefono.
– Promesse irrealistiche: Le promesse di guadagni facili e veloci con poco sforzo sono sempre un segnale d’allarme.
Diffusione sui social e consigli per difendersi
Questa truffa si è diffusa anche su diversi gruppi Facebook che promuovono il telelavoro oppure offrono compensi vantaggiosi per i “like” e le iscrizioni ai canali YouTube.
Ecco alcuni consigli pratici per proteggersi da queste truffe:
1. Screenshot delle conversazioni: conserva gli screenshot delle chat e delle ricevute di pagamento.
2. Blocca contatti: interrompe tutte le ulteriori comunicazioni, blocca l’utente e lascia il gruppo/canale Telegram.
3. Protezione dell’account: assicurati che i tuoi account online siano protetti con password complesse e univoche e abilita l’autenticazione a due fattori.
4. Attenzione alla corrispondenza non richiesta: monitora i tuoi account per attività sospette.
5. Segnalazione e reclamo: segnala l’account truffa alla piattaforma dei social media, presenta una denuncia alla polizia e contatta la tua banca.
6. Avvisare amici e familiari: informare sempre amici e familiari della truffa.
Prevenzione: come riconoscere le offerte fraudolente
Quando si viene contattati su WhatsApp o su qualsiasi piattaforma di social media con tali offerte, è importante:
– Fai ricerche sull’azienda: verifica la legittimità dell’annuncio di lavoro e dell’azienda.
– Proteggi i tuoi dati personali: non condividere mai i tuoi dati bancari o altre informazioni personali con estranei.
– Evita pagamenti anticipati: un’azienda legittima non ti chiederà mai di pagare per ricevere lavoro.
– Fai attenzione alle offerte troppo allettanti: non fidarti delle proposte di lavoro che sembrano incredibilmente vantaggiose e redditizie per uno sforzo minimo.
– Segnala e blocca: Segnala e blocca il numero. Non comunicare ulteriormente con la persona in questione.
Con l’aumento delle truffe online bisognava fare qualcosa: il disegno di legge sulla cybersecurity è ormai legge
Quando si parla di truffe, si parla di uno dei reati più subdoli che si possano commettere, poiché sfrutta la vulnerabilità delle persone in cerca di lavoro. Proprio il 19 giugno, il Senato della Repubblica ha approvato in via definitiva il disegno di legge di iniziativa governativa sul rafforzamento della sicurezza informatica nazionale e sui reati informatici (già approvato dalla Camera dei Deputati il 15 maggio). Il testo è composto da 24 articoli, alcuni dei quali includono modifiche al codice penale e al codice di procedura penale, che introducono, tra le altre modifiche, significativi aumenti delle pene per reati come l’accesso non autorizzato a un sistema informatico (che, se commesso da un pubblico ufficiale, sarebbe punito con la reclusione da due a dieci anni) o il danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici (che, nell’ipotesi semplice, sarebbe punito con la reclusione da due a sei anni e, nell’ipotesi aggravata, con la reclusione da tre a otto anni).
Più in generale, la norma mira ad aumentare la sicurezza informatica per difendersi dagli attacchi informatici e introduce sanzioni più pesanti per i reati online, in particolare le truffe. Il provvedimento si compone di 24 articoli e introduce anche l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di segnalare entro 24 ore gli attacchi informatici alla Cybersecurity Agency e di nominare un referente per la sicurezza. Avellino Oggi, con questo approfondimento, ha cercato di fornirvi tutti i dettagli di questo inganno e speriamo che i nostri consigli possano aiutare i cittadini di Avellino a difendersi da queste insidie. La prevenzione e la consapevolezza sono le migliori armi contro i truffatori online. Teniamo sempre gli occhi aperti e denunciamo tutte le attività illegali alla polizia.
