Ci hanno detto: “Lesbiche di merda, dovete morire”» – .

Ci hanno detto: “Lesbiche di merda, dovete morire”» – .
Ci hanno detto: “Lesbiche di merda, dovete morire”» – .

UN coppia composta da due donne ha subito aattentato durante il Napoli Prideiniziato da uno spruzzo d’acqua di una pistola giocattolo e degenerato in insulti e colpi di casco. La commozione cerebrale è stata evitata per un pelo e grazie all’intervento dei carabinieri che si trovavano nei pressi di piazza Carità il pestaggio è cessato.

Aggredite durante il Pride perché lesbiche

Durante la sfilata di 29 giugno due donne sono state aggredite da alcuni ignoti e dai loro genitori, nel centro di Napoli. A scatenare la rabbia degli aggressori è stato il loro orientamento sessuale: «M**da lesbica», hanno urlato tra gli altri insulti, «Fate schifo». La coppia, con i referti medici in mano e dopo aver sporto denuncia, ha raccontato a Fanpage.it tutto quanto accaduto. «Le aggressioni si sono svolte in due fasi distinte», riporta il quotidiano. Secondo le vittime, infatti, «Tutto è iniziato a via Toledo, nel bel mezzo del corteo, erano le 18.00. Queste due ragazze lo stavano attraversando e noi inavvertitamente le abbiamo colpite con qualche spruzzo d’acqua. Si sono subito avvicinati a noi in modo aggressivo, ho avuto l’impressione che fossero già infastiditi dalla manifestazione. Mi hanno versato addosso una lattina di aranciata e si sono scagliati contro di me. I nostri amici sono intervenuti e ci hanno preso da parte, ne siamo usciti solo con qualche graffio”.

Calci, pugni e insulti omofobi

Dopo mezz’ora, tuttavia, il gruppo si è scontrato di nuovo con più violenza, questa volta con i presunti diciottenni. un casco e i loro genitori: la madre, sui 40 anni, e il padre, 45 anni a occhio nudo, che sono rimasti a guardare. «Stavamo tornando a casa quando li abbiamo visti in Piazza della carità. Erano di stanza con i loro genitori, con i caschi in mano. Le due sorelle e la madre ci hanno aggredito, ci hanno colpito ripetutamente alla testa”, ricorda la coppia. «Tre di loro hanno aggredito la mia ragazza– dice uno – l’hanno buttata a terra, le hanno strappato i capelli. Ha avuto un attacco di panico, per fortuna è intervenuta la polizia, che era lì vicino e seguiva il corteo. Abbiamo aspettato che si riprendesse e siamo andati al Pronto Soccorso dell’Ospedale Pellegrini per noi da segnalare. Successivamente ci siamo recati in questura, in via Medina, per sporgere denuncia”.

Una delle vittime ha denunciato un trauma maxillofacciale e cranico non concussivoper cui è consigliato il ricovero ospedaliero e l’osservazione medica per una settimana. Ma la cosa più complessa per la coppia sarà il recupero a livello emotivo: “Nessuno tornerebbe indietro, nemmeno armato di casco, per un po’ d’acqua sul corpo. Il motivo principale dell’aggressione è stata l’omofobia. Mentre ci picchiavano, ci chiamavano “Lesbiche di merda, dovete morire”. Il motivo non erano gli schizzi d’acqua, era l’odio».

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