Legambiente, criticità alle foci dei fiumi in Liguria – .

(ANSA) – GENOVA, 1 LUG – Le foci dei fiumi si confermano ancora una volta i punti più critici per l’inquinamento marino, a dimostrazione che permane un problema a monte, legato ai sistemi di depurazione. Lo hanno spiegato i rappresentanti di Legambiente che hanno presentato i dati della 38esima campagna Goletta Verde, partita dalla Liguria. Dei 23 punti prelevati lungo la costa dai volontari di Legambiente, 10 campioni prelevati alle foci di fiumi e canali e 13 prelevati in mare, 11 sono risultati fuori dai limiti di legge e cinque di questi sono risultati fortemente inquinati, in quanto stabilito da Legambiente per i campioni che superano più del doppio dei limiti normativi.

“Il monitoraggio ha evidenziato diverse criticità – ha spiegato Federica Barbera, portavoce di Goletta Verde – e le maggiori criticità le abbiamo riscontrate alle foci dei fiumi.

Una conferma del fatto che dobbiamo lavorare per migliorare l’efficienza della depurazione, anche perché dobbiamo ricordare che abbiamo quattro procedure di infrazione in corso, una delle quali è già sfociata in una sanzione pecuniaria. Le criticità maggiori sono a Santo Stefano al Mare, Pietra Ligure, Santa Margherita Ligure, Monterosso al Mare, che erano tra i siti più inquinati, ma la tappa ligure è stata estremamente interessante anche perché da un lato abbiamo parlato delle criticità, come quelle del Golfo della Spezia con quanto sta accadendo alla Palmaria, con uno sviluppo turistico poco attento all’ambiente, ma abbiamo affrontato anche le buone pratiche, abbiamo parlato di come l’acquacoltura può diventare sostenibile”. Ma i dati di Goletta Verde evidenziano anche un altro problema, quello legato alle spiagge libere, che spesso si trovano nelle zone più inquinate. “La situazione della Liguria per quanto riguarda le spiagge libere è la peggiore in assoluto tra le regioni italiane – sottolinea Stefano Bigliazzi, presidente di Legambiente Liguria – perché ne ha meno in percentuale rispetto alle altre regioni italiane, e la maggior parte sono inquinate perché si trovano alle foci dei fiumi. Eppure, stando ai dati forniti dalla Regione, rientrerebbero nelle statistiche positive”. (ANSA).

 
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