Whable, la missione per l’accessibilità parte da Cagliari – .

Whable, la missione per l’accessibilità parte da Cagliari – .
Whable, la missione per l’accessibilità parte da Cagliari – .
di Umberto Zedda

Continua la raccolta fondi di Whable, l’app che permette di verificare l’accessibilità dei locali

Nata nel 2020 e sviluppata durante la pandemia, Whable è un’applicazione che mappa quei locali privi di barriere architettoniche che consentono anche a chi ha una disabilità di usufruire di un servizio. Questo è un problema che viene ignorato da molti. Infatti, la maggior parte dei locali di Cagliari non rispetta quelle regole che permetterebbero alle persone con disabilità motoria di sedersi, mangiare o bere qualcosa senza che il loro problema influenzi la serata.

Passano inosservati i problemi di chi lotta ogni giorno per poter vivere una vita normale, senza limitazioni che si possano contenere. Ne abbiamo parlato con Marco Altea, ideatore e fondatore di Whable. Cagliaritano, 45 anni, Marco è un ragazzo che ha contratto la sclerosi multipla durante la crescita e che durante la pandemia si è aggravata fino a costringerlo sulla sedia a rotelle.

Come funziona Whable

“Whable, tramite un Ambassador o una persona in sedia a rotelle, si occupa di assegnare un adesivo ai locali accessibili. Questi saranno accessibili anche alle persone con disabilità motoria e impossibilitate, ad esempio, a salire le scale”.

Whable non è un progetto partito l’altro ieri, bensì diversi anni fa, ma ha incontrato dei problemi durante la fase di sviluppo e questi lo hanno costretto a posticipare il lancio.

“La piattaforma ha attraversato una crisi un anno fa quindi quest’anno ho reclutato un team di volontari che hanno preso a cuore la missione di Whable e stiamo sviluppando una piattaforma più reattiva e accessibile per rendere il progetto ancora più sostenibile”

Come viene supportato il progetto?

“Per la maggior parte, i privati ​​finanziano il progetto, ma facciamo affidamento anche su raccolte fondi come GoFundMe, e ogni singola donazione è benvenuta” – continua Marco Altea – Questo è un problema che viene totalmente ignorato, e tocca a noi iniziare a bussare alle porte dei ristoranti e chiedere un servizio adeguato. Le leggi sono un’illusione perché nella pratica non vengono applicate correttamente e questo è un problema diffuso in tutta Europa, non solo in Italia”.

Whable potrebbe essere una piattaforma di fondamentale importanza a livello sociale; in pochi si interessano dei problemi di chi soffre di disabilità e questo può portare a situazioni di totale isolamento oltre che a un degrado fisico dell’individuo. Basti pensare al periodo Covid in cui tutti non potevamo uscire di casa e il degrado mentale è aumentato vertiginosamente, ma in molti vogliono dimenticare i brutti momenti mettendo da parte empatia e solidarietà. Whable si propone di valorizzare quei luoghi che nonostante tutto hanno a cuore i diritti di tutti gli individui.

Ecco il collegamento GoFundMe

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