la “madame” condannata a 20 anni – .

la “madame” condannata a 20 anni – .
la “madame” condannata a 20 anni – .

La ragazza era stata ridotta in schiavitù con il rituale “JuJu”; nel 2020, dopo quattro anni di schiavitù, è riuscita a chiedere aiuto alla polizia.

La “madame” dovrà scontare 20 anni di carcere, mentre l’uomo che l’ha aiutata a tenere sottomesso un giovane connazionale ne dovrà espiare 9: la storia di una ragazza nigeriana, attirata in Italia con la prospettiva di studio e poi ccostretta a prostituirsi prima a Caserta e poi, quando ha voluto denunciare, in GermaniaLa sentenza è stata emessa dalla Corte d’Assise di Reggio Calabria (presidente Natina Praticò) nei confronti Sonia Osazee41 anni, ritenuto responsabile di tratta di esseri umani, schiavitù, sfruttamento della prostituzione e violenza sessuale, e il 31enne Domenica Edioransaccusato solo di tratta di esseri umani.

In Italia per studiare, costretta a prostituirsi a Caserta

Il processo nasce da un’indagine della Squadra Mobile di Reggio Calabria, aperta dopo la denuncia di un giovane nigeriano. La ragazza, come ha ricostruito la Procura in sede di requisitoria Sara Amerioe come la stessa vittima aveva raccontato in tribunale, era arrivata in Italia su una barca ed era stata attirata con la promessa che sarebbe andata a scuola. Una volta sbarcata, però, era finita nelle mani di Sonia Osazee. Secondo le risultanze investigative, la donna “reclutato, introdotto nel territorio dello Stato e ospitato la persona offesa sulla quale esercitava poteri corrispondenti al diritto di proprietà, tenendola in uno stato di soggezione continuata e costringendola a compiere lavoro sessuale, con la minaccia (di uccidere i suoi familiari) d’origine e farla ritornare in Nigeria), inganno (avendole fatto intendere che sarebbe venuta a intraprendere gli studi), abuso di autorità (perché maggiore d’età), approfittamento di una situazione di vulnerabilità, inferiorità fisica e psichica e di una situazione di bisogno“.

Schiavizzato con il rituale JuJu

La ragazza aveva sporto denuncia nel 2020, era arrivata a Reggio Calabria nel 2016. Prima di partire era stato sottoposto al rito JuJuuna sorta di incantesimo legato alla religione dell’etnia Yoruba, che vive soprattutto nell’Africa occidentale, compresa la Nigeria; la donna è vincolata ad un giuramento di fedeltà che, se infranto, provocherebbe la punizione da parte degli spiriti.

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Giunta in Italia, accortasi di essere stata ingannata, la giovane ha tentato la fuga ma inutilmente. Costretta a prostituirsi per ripagare un presunto debito di 35mila euro che rappresentava le spese del viaggio, la ragazza era stata costretta a prostituirsi prima a Castel Volturno e poi, quando aveva manifestato l’intenzione di rivolgersi alle forze dell’ordine, era stata trasferito. Secondo gli accertamenti investigativi, era stata accompagnata a Karlsruhe, in Germania, da Sunday Ediorans, e affidata ad una donna di nome Juliet, anche lei “madame”, per continuare lì la sua attività di prostituzione.

 
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