Pavia, 1 luglio 2024 – Una preghiera per il piccolo Munib. Si sono incontrati oggi, lunedì 1 luglio, alle 13,30, nel locale adibito a moschea in via San Giovannino, per un momento di preghiera per il bambino di 18 mesi caduto dal balcone dell’appartamento al quarto piano di via Cascina Spelta nel tardo pomeriggio di venerdì e morto in ospedale la notte successiva.
Padre Haider Mohamed Omar23enne sudanese, vive a Pavia da tre anni con la moglie Raiga Abaker Mohamed Boushcontemporaneo e connazionale, non ha ancora ottenuto l’autorizzazione per organizzare il rito funebre e la sepolturacosa che secondo la religione islamica dovrebbe essere fatta il prima possibile.
“Stamattina – racconta il giovane genitore, visibilmente stanco e sfinito, accompagnato dagli amici connazionali – siamo andati prima in questura, poi in prefettura, poi in tribunale e lì finalmente ci hanno detto che avevano fatto tutto, era tutto a posto, ma ci manca ancora l’autorizzazione, che speriamo di poter avere domani“.
La morte del piccolo Munib, anche dopo le indagini della polizia, è stata una tragica fatalità, un incidente senza alcuna responsabilità e senza indagati. Ma prima di poter avere il via libera alla sepoltura, dovrà essere eseguita l’autopsia, disposta dalla Procura.
«Hanno detto di aver fatto tutto – ribadisce uno degli amici che in mattinata hanno accompagnato il padre negli uffici giudiziari – ma manca ancora l’autorizzazione. Nel frattempo abbiamo organizzato una preghiera per le 13,30, con l’imamam, in attesa di poter organizzare il rito funebre”.
