Gli appartamenti dell’ex canonica adiacenti alla storica chiesa di San Biagio ai Taffettanari, a Napoli, occupati abusivamente da famiglie legate alla criminalità organizzata, sono stati sgomberati sabato entro i termini stabiliti dall’autorità giudiziaria. La notizia, resa pubblica dal parlamentare Francesco Emilio Borrelli, è confermata da fonti della Procura di Napoli.
A fine maggio è stata sequestrata l’ex canonica della chiesa, gioiello del XVI secolo nel centro storico di Napoli nel quale avevano trovato alloggio alcuni componenti della famiglia Macor, tra i quali figurano anche destinatari di misure cautelari e condannati. Sono sette i componenti di quel nucleo familiare che sono accusati dai magistrati del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale della Procura di Napoli (il pm Vincenzo Piscitelli, procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli) e dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli di aver progressivamente invaso e occupò, senza averne alcun titolo, le proprietà della canonica, aumentandone abusivamente anche la superficie abitativa. Il caso è stato sollevato da un’indagine di Report.
L’ex canonica della chiesa di San Biagio ai Taffettanari, immobile di interesse storico e architettonico, è di proprietà dell’omonima Opera Pia, amministrata dalla Prefettura di Napoli. I reati contestati dagli inquirenti sono invasione di terreni ed edifici, realizzazione di opere edili abusive e deturpazione e destinazione ad usi incompatibili dei beni culturali. Il sequestro emesso dal gip del tribunale di Napoli si inserisce in un ampio piano di ricognizione del patrimonio storico-artistico e architettonico della Soprintendenza investigativa napoletana, guidata dal pm Nicola Gratteri, che vede la collaborazione della Soprintendenza archeologica, belle arti e sovrintendenza al paesaggio del Comune, della Curia e dell’Università Federico II di Napoli (Dipartimento di Architettura).
