Perugia, dalle indagini sullo stupro emerge un gruppo di spacciatori – .

Perugia, dalle indagini sullo stupro emerge un gruppo di spacciatori – .
Perugia, dalle indagini sullo stupro emerge un gruppo di spacciatori – .

PERUGIA – Un clan. Capitanato dal 69enne che, all’alba di sabato mattina, avrebbe portato la ragazza fino all’appartamento lungo via Pievaiola con la scusa di prendere il telefono per chiamare un taxi e che invece è stato il primo dei due a violentarla .

I racconti della giovane, comprensibilmente sotto choc ma che al momento si sono rivelati particolarmente precisi e quindi attendibili, hanno letteralmente aperto agli investigatori della Squadra Mobile (diretta da Maria Assunta Ghizzoni) un’indagine nell’inchiesta: quella di una vera e propria banda di albanesi specializzata nello spaccio di droga. La cocaina in particolare, poiché nell’irruzione nei due appartamenti (quello dove, secondo la ragazza, è avvenuto lo stupro e quello utilizzato da uno degli almeno altri due soggetti albanesi presenti durante le circa due ore di incubo che il giovane ha vissuto) donna sopravvissuta) la Squadra Mobile ne ha rinvenuto oltre duecento grammi, ma anche hashish. Cocaina che sarebbe stata assunta anche forzando la ragazza, sia prima che durante la violenza sessuale.

Ma c’è di più. C’è la presenza inquietante di una pistola Beretta calibro 765 con 5 colpi all’interno del caricatore. Una pistola che, stando alle prime indagini degli inquirenti, non è di quelle con “matricola raschiata” ma è comunque probabile che possa essere stata rubata. Poi ci sono i ventimila euro in contanti rinvenuti nei due nascondigli che sembrano certificare un’attività importante in termini di traffico di droga. Senza dimenticare la presenza di precedenti penali che sembrano collocare ancora di più il gruppo nel settore dello spaccio.

C’è un altro aspetto da considerare. E cioè che all’alba di sabato mattina il 69enne si trovava fuori dal disco bar nella zona tra via Pievaiola e via Dottori, con in custodia la ragazza che ricorderà come l’altra, cioè il 34enne vecchio, accusato anche dello stupro, lo aveva visto e incontrato all’interno del locale. Non è, insomma, da escludere che l’attività di spaccio possa coinvolgere anche persone agganciate all’esterno dei locali per spacciare fumo e cocaina.

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Il Messaggero

 
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