A Pisa la musica travolgente di Jordi Savall • Nove da Firenze – .

A Pisa la musica travolgente di Jordi Savall • Nove da Firenze – .
A Pisa la musica travolgente di Jordi Savall • Nove da Firenze – .

Spettacolo

by Paolo Rognini

PISA – Si legge in apertura del programma di questo magnifico concerto: «Ascoltate questa musica d’Oriente e d’Occidente, ingegnosamente raccolta da
Jordi Savallnon è un’esperienza qualunque. Perché all’emozione estetica si aggiunge un sentimento ancora più intenso, quello di comunicare, per magia, con un’umanità riconciliata.” Ecco. Ecco cosa è successo davvero ieri sera.

Il Festival Toscano di Musica Antica di cui Carlo Ipata è direttore artistico, rappresenta ormai un appuntamento imperdibile per chi ama la musica di qualità. E soprattutto per chi apprezza il rapporto tra musica e spazio. Uno spazio che moltiplica le emozioni evocate dai suoni in esso generati. Un connubio capace di permettere al pubblico di entrare in un cosmo di benessere.

Giunto alla seconda edizione, questo festival musicale offre una condizione privilegiata che pervade lo spirito e la sensibilità di chi suona e di chi ascolta, rendendo esecutori e pubblico parte di un’unica comunità.

I 13 concerti in programma quest’anno, che proseguiranno fino al 7 luglio, ci permettono di evidenziare ancora una volta questo rapporto così speciale. Con musiche che spaziano dal profondo del Basso Medioevo al “molto barocco
Telemann, Vivaldi, commercio

Il concerto di ieri ha regalato agli ascoltatori un’esperienza indimenticabile. Non è esagerato parlare di un “evento eccezionale”. Il programma comprende musiche dal XIII al XV secolo del bacino del Mediterraneo: Turchia, Grecia, Spagna, Francia, Italia, e poi Armenia, Afghanistan…, interpretate magistralmente da Jordi Savallun gigante della musica antica e il suo ensemble. Una musica coinvolgente e penetrante che cerca di evidenziare una grande ondata di pacificazione tra paesi spesso in conflitto tra loro.

È proprio questo il messaggio della serata. Quello di “comunicare, per magia, con un’umanità riconciliata”. Perché l’arte, la musica possono essere veicolo “per abbattere quel muro invisibile che divide il pianeta tra il Nord impaurito e il Sud disperato”. E, diciamolo: per una sera Savall e i suoi musicisti, ci sono riusciti. Una musica che ci tiene agganciati a una condizione di benessere, di armonia. Glorificata da un’esecuzione pressoché perfetta. La versatilità di
Savall e Psonisalternandosi con strumenti dai suoni arcaici come il il rebab, la ribeca, il santur o l’oud.

Il virtuosismo di Gungor al Kanununo strumento a pizzico che ci catapulta in un fantastico mondo orientale. Questo mélange di suoni ha messo in luce tutte le capacità espressive degli interpreti: i suoni a volte sottili, quasi impercettibili, fino al massimo delle capacità timbriche. Eccezionale precisione tecnica accompagnata da un’esecuzione passionale, mai esagerata, senza smania di protagonismo. Insomma, una serata che resterà nella memoria ma soprattutto nel cuore di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di esserci.

 
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