Katia Papaleo al Padiglione Grenada alla 60a Biennale di Venezia – .

Katia Papaleo al Padiglione Grenada alla 60a Biennale di Venezia – .
Katia Papaleo al Padiglione Grenada alla 60a Biennale di Venezia – .

Il prossimo 3 luglio il pittore di fama internazionale Katia Papaleomembro del The Perceptive Group, sarà protagonista di un Approfondimento critico al Padiglione Grenada alla 60a Biennale d’Arte di Venezia, a Palazzo Albrizzi-Capello.

Nota per opere caratterizzate da intensa poesia, sarà protagonista di un approfondimento su La scommessa di Arianna in cui la composizione, come afferma la critica d’arte Giulia Rustichelli: “si diramano turbini di toni e di macchie alla maniera di Ernesto Treccani; in cui si mescolano coraggio e trepidazione, pari alla giovinezza del soggetto ritratto, che combatte senza tregua [… ] La creazione di Katia Papaleo, la fede nella rinascita e nella guarigione, si eleva così a un cumulo di vita e sofferenza; i ricordi si accumulano, si sfidano, si completano, il temperamento istintivo e schietto trabocca, come trasposizione lirica di un’invocazione straziante e di un dialogo empatico.“.

L’opera è significativa di una produzione pittorica sempre caratterizzata da un cromatismo scintillante dove la materia sulla tela conserva un sapore impressionista con echi di Leonid Afremov. Le miscele di Ours si basano inizialmente su un sistema di disegno che riflette la visione della realtà in modo essenziale. Questa resa sfocia gradualmente in un’astrazione surrealista.

Nel resto della produzione è evidente l’attenzione verso il simbolismo, quel potente linguaggio espressivo che permette di comunicare la complessità. Si instaura una connessione con il visitatore che consente di superare barriere linguistiche e culturali, in un mix che non accetta gerarchie dove religioni, miti, animali fantastici sono posizionati uno vicino all’altro.

L’artista propone nuovi mondi, con una tavolozza fiabesca, intensa e al tempo stesso soffusa, che evidenzia un legame con le misteriose ricerche di Odilon Redon. Leggi il resto dell’articolo”

Breve biografia di Katia Papaleo

Nato nel 1971 a Milano, membro del collettivo The Perceptive Group in questa edizione della Biennale d’Arte di Venezia 2024, l’artista ha una formazione professionale avendo frequentato la scuola “Fucina dei Colori” fondata dal Maestro veneziano Benito Trolese. Il nostro artista ha preso parte a numerose mostre di cui ricordiamo innanzitutto quelle monografiche tenutesi nel capoluogo lombardo, tra cui “La Scatola delle Emozioni”, allestita negli spazi del Centro Culturale San Protaso (2013), la bipersonale “Emozioni”, alla Galleria degli Artisti (2016), quelle all’Alzaia Naviglio Grande (una nel 2015 e due nel 2016), “Lègami”, al Museo d’Arte e Scienza (2018), nell’Antico Oratorio della Passione di Sant’Ambrogio (2020) e allo Studio Zecchillo (già Studio Piero Manzoni) con “La poetica del colore” (2022). Papaleo è presente quest’anno anche in una mostra monografica alla City Gallery Vienna – situata nella stessa città (giugno 2024). Per quanto riguarda le mostre collettive, si possono citare, ma non limitarsi a, “Non si può perdersi dal colore”, presso la Biblioteca Baggio (2011) e “Frammenti di Vita”, presso il Centro dell’Incisione (2014), entrambe a Milano; inoltre, la ricerca dell’artista è stata presentata a “I volti, le maschere, i paesaggi di Piero Vannucci detto il Perugino” presso la Cartiera Medievale della Gaita San Giovanni a Bevagna (PG, 2023), a “Arte, estensione della creazione divina” nella storica Galleria La Pigna del Palazzo Maffei Marescotti a Roma (2021), alla quinta edizione del Concorso Internazionale d’Arte città di Corchiano – tenutosi nella rinascimentale Chiesa di Sant’Egidio a Viterbo (2016), alla mostra nella Berlin Gallery & Auction della capitale tedesca (2016) e al World Wide Art Show 2017 a Chelsea (New York). Tra le altre partecipazioni all’estero, Istanbul, Abu Dhabi, Londra, Monte Carlo, Parigi, Charleroi (Belgio), Berlino. Le sue creazioni sono state pubblicate in volumi d’arte di settore come l’Atlante dell’Arte Contemporanea nelle edizioni 2020 e 2024.


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