Esclusa la Pro Monza e Piffer esulta – .

Esclusa la Pro Monza e Piffer esulta – .
Esclusa la Pro Monza e Piffer esulta – .

Da ieri, lunedì 1° luglio 2024, l’Associazione Pro Monza non gestisce più il servizio di Informazione e Accoglienza Turistica presso l’Infopoint di Piazza Trento e Trieste e quello di Porta Monza Parco di Monza.

Addio alla Pro Monza

“Dopo oltre sessant’anni di impegno, passione e professionalità passiamo il testimone. Auguriamo buon lavoro a chi ci sostituirà a partire da lunedì 1° luglio – annuncia l’associazione sui social – Ringraziamo tutti gli utenti che hanno usufruito dei servizi informativi presso gli uffici da noi gestiti, da quello storico di piazza Carducci, a quello nei giardini della Stazione Ferroviaria fino a quello di piazza Trento Trieste”.

Tutto è successo perché l’Amministrazione ha indetto una gara per l’affidamento dei servizi di accoglienza e informazione turistica del Comune di Monza e la Pro Monza si è classificata al quinto posto.
Il servizio è stato invece aggiudicato a un’altra società, la “Cristoforo società Cooperativa sociale onlus” di Pontassieve in provincia di Firenze, che ha offerto 147.023,07 (oltre IVA) per un periodo di gestione di 18 mesi a partire dal 1° luglio, con possibile rinnovo per altri 18 mesi.

Piffer esulta

La Pro Monza negli anni aveva subito le critiche più feroci da parte del consigliere comunale della lista Civicamente Monza Paolo Piffer che ora plaude al nuovo corso e spiega: «In Aula non si è detto nulla e i consiglieri non sono stati aggiornati, l’ho saputo dalla stessa Pro Monza che lo ha scritto sui social e sulla newsletter».

Piffer ha poi raddoppiato: “Prendo atto che la Giunta è giunta alla stessa conclusione a cui ero già giunto io anni fa, ovvero che la Pro Monza non era idonea a offrire il servizio di cui il Comune di Monza aveva bisogno. Mi auguro che chi se ne occupa ora lo faccia in modo più efficace ed efficiente perché Monza ha assolutamente bisogno di essere promossa dal punto di vista turistico. Per anni hanno cercato di difendere l’indifendibile, ma si saranno resi conto che non era più possibile continuare in quella situazione. Non è la prima volta che dopo anni che sollevo una questione, poi alla fine decidono di agire in quella direzione”.

 
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