La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 17636 del 26 giugno 2024, ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Asti avverso la sentenza della Commissione tributaria regionale di Torino con cui i giudici avevano respinto il ricorso proposto dal Comune contro la Casa di cura del Comune di Asti, annullando l’avviso di accertamento emesso per l’IMU anno 2013, dovuto e non versato dal contribuente, per difetto di motivazione dell’atto.
La Corte di Cassazione, con la sentenza in commento, annulla la sentenza della Commissione regionale per violazione della norma relativa alla motivazione del provvedimento e rinvia alla stessa, in diversa composizione, per gli accertamenti di merito non tenuti in considerazione, nonché per la liquidazione delle spese.
Quanto al procedimento concorsuale riguardante la Casa di Cura, la Corte ha ribadito che il fallimento di una delle parti, che si verifica nel giudizio di cassazione, non determina l’interruzione del processo.
“Per il Comune di Asti – afferma il sindaco Maurizio Rasero – l’ordinanza in esame rappresenta una pronuncia importante perché riconosce la legittimità dell’operato dell’ufficio tributario che ha svolto l’attività di accertamento nel pieno rispetto delle norme, anche in considerazione degli effetti di tale pronuncia sulle controversie pendenti per la stessa materia”.
