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“Salis vestita come una cameriera di Catanzaro”. Feltri chiede scusa alla città dopo lo sfogo infelice. Il sindaco: “Orgogliosi delle nostre donne”

“Salis vestita come una cameriera di Catanzaro”. Feltri chiede scusa alla città dopo lo sfogo infelice. Il sindaco: “Orgogliosi delle nostre donne”
“Salis vestita come una cameriera di Catanzaro”. Feltri chiede scusa alla città dopo lo sfogo infelice. Il sindaco: “Orgogliosi delle nostre donne”

Accetta le scuse di Vittorio Feltri il sindaco di Catanzaro Nicola FioritoAveva promesso di portare l’editorialista in tribunale Giornale che commentando le foto di Ilaria Salis, nel suo primo giorno a Bruxelles dopo l’elezione al Parlamento europeo, ha dichiarato: “È vestita come una cameriera di Catanzaro, la cosa più bassa che si possa immaginare”. Parole, o meglio insulti, che hanno fatto infuriare il sindaco e l’intera città.

“Ricevute le scuse di Vittorio Feltri in diretta ai microfoni di La zanzara (Radio 24) è Cruciani and Parenzoconsiderando l’acutezza del personaggio, non cancella l’amarezza e lo sdegno ma almeno li attenua – commenta Fiorita – Feltri non chiede mai scusa, ne sa qualcosa Raggie se ha deciso di farlo, anche se a denti stretti, vuol dire che ha capito di aver commesso un grosso errore. Questo mi basta. Ma non dobbiamo commettere l’errore di abbassare la guardia nella difesa della nostra terra e dei nostri figli”.

Per quelle “frasi razziste” il sindaco aveva preteso da Feltri delle scuse da rivolgere “a Catanzaro e alle donne che faticano nei bar e nei ristoranti con grande dignità”. E quelle scuse sono arrivate dopo aver indignato la città. Tanto che il direttore del Quotidiano del Sud, Razzi massimiè intervenuto con un editoriale provocatorio, mandando Feltri a quel paese, come direbbe “una signora di Catanzaro ascoltando la tua incredibile filippica”. Se il direttore ha scelto di usare queste parole (“che non ho mai usato prima sul giornale e spero di non usare mai più”), è perché “se parli con garbo e sociologia a questa gente di ‘body shaming’ e di ‘razzismo Nord-Sud’, ti dicono che sei il solito esponente del ‘politicamente corretto’ e ti danno del ‘pidiota, buonista’”. E invece “non puoi ignorarlo”. Anche perché, ha continuato Razzi, rivolgendosi a Feltri, “con la Calabria sei un recidivo. Perché negli anni ’80, in un servizio da San Luca, hai definito le donne di San Luca ‘vecchie, goffe e nere come insetti’”.

E la sindaca Fiorita difende anche le donne calabresi: “Orgogliosa delle nostre splendide donne che con dignità, eleganza e professionalità ogni giorno svolgono un lavoro importantissimo per l’accoglienza e per le famiglie. Anche per loro ho l’obbligo di continuare nella mia battaglia, insieme a tanti sindaci calabresi, perché ci sia un’unica Italia, solidale, dove tutti i cittadini devono avere le stesse opportunità”, conclude la sindaca, giurista diventata politica, eletta due anni fa alla guida della città come indipendente nell’area di centrosinistra.

 
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