![“Salis vestita come una cameriera di Catanzaro”. Feltri chiede scusa alla città dopo lo sfogo infelice. Il sindaco: “Orgogliosi delle nostre donne”](https://it.italy24.press/temp/resized/medium_2024-07-02-ff6903bfa7.jpg)
Accetta le scuse di Vittorio Feltri il sindaco di Catanzaro Nicola FioritoAveva promesso di portare l’editorialista in tribunale Giornale che commentando le foto di Ilaria Salis, nel suo primo giorno a Bruxelles dopo l’elezione al Parlamento europeo, ha dichiarato: “È vestita come una cameriera di Catanzaro, la cosa più bassa che si possa immaginare”. Parole, o meglio insulti, che hanno fatto infuriare il sindaco e l’intera città.
“Ricevute le scuse di Vittorio Feltri in diretta ai microfoni di La zanzara (Radio 24) è Cruciani and Parenzoconsiderando l’acutezza del personaggio, non cancella l’amarezza e lo sdegno ma almeno li attenua – commenta Fiorita – Feltri non chiede mai scusa, ne sa qualcosa Raggie se ha deciso di farlo, anche se a denti stretti, vuol dire che ha capito di aver commesso un grosso errore. Questo mi basta. Ma non dobbiamo commettere l’errore di abbassare la guardia nella difesa della nostra terra e dei nostri figli”.
Per quelle “frasi razziste” il sindaco aveva preteso da Feltri delle scuse da rivolgere “a Catanzaro e alle donne che faticano nei bar e nei ristoranti con grande dignità”. E quelle scuse sono arrivate dopo aver indignato la città. Tanto che il direttore del Quotidiano del Sud, Razzi massimiè intervenuto con un editoriale provocatorio, mandando Feltri a quel paese, come direbbe “una signora di Catanzaro ascoltando la tua incredibile filippica”. Se il direttore ha scelto di usare queste parole (“che non ho mai usato prima sul giornale e spero di non usare mai più”), è perché “se parli con garbo e sociologia a questa gente di ‘body shaming’ e di ‘razzismo Nord-Sud’, ti dicono che sei il solito esponente del ‘politicamente corretto’ e ti danno del ‘pidiota, buonista’”. E invece “non puoi ignorarlo”. Anche perché, ha continuato Razzi, rivolgendosi a Feltri, “con la Calabria sei un recidivo. Perché negli anni ’80, in un servizio da San Luca, hai definito le donne di San Luca ‘vecchie, goffe e nere come insetti’”.
E la sindaca Fiorita difende anche le donne calabresi: “Orgogliosa delle nostre splendide donne che con dignità, eleganza e professionalità ogni giorno svolgono un lavoro importantissimo per l’accoglienza e per le famiglie. Anche per loro ho l’obbligo di continuare nella mia battaglia, insieme a tanti sindaci calabresi, perché ci sia un’unica Italia, solidale, dove tutti i cittadini devono avere le stesse opportunità”, conclude la sindaca, giurista diventata politica, eletta due anni fa alla guida della città come indipendente nell’area di centrosinistra.