Le chiamano biomassa vegetale spiaggiata, in realtà si tratta di rifiuti speciali che da alcuni anni si accumulano sul litorale sipontino, residui di vegetali e alghe marine trasportati sulla costa dal moto ondoso. Per gli ambientalisti svolgono un importante ruolo ecologico e rappresentano al tempo stesso un ulteriore meccanismo naturale di difesa delle coste dall’erosione. Per gli operatori turistici del litorale sipontino sono un grosso problema. Le alghe spiaggiate sono le Cymodocea che ogni anno all’inizio dell’estate preoccupano i concessionari degli stabilimenti balneari. Il Comune di Manfredonia, nell’ambito delle linee guida regionali per la gestione delle biomasse vegetali spiaggiate, ha emanato un provvedimento gestionale che stabilisce la possibilità di smaltire temporaneamente i rifiuti speciali provenienti dalla spiaggia in concessione, in aree indicate dal Comune.
A Manfredonia l’area individuata è compresa tra il Lido Ultima Spiaggia e la foce del Candelaro, in un tratto di costa tra i più belli del litorale garganico, ricco di dune e con una rigogliosa pineta. Non c’erano altri posti? Anche perché l’attuale Ordinanza Balneare ordina di garantire igiene, pulizia, raccolta rifiuti nelle spiagge libere, e di rendere l’accesso perfettamente accessibile ai disabili. Invece a Manfredonia fanno il contrario, eliminando un pezzo di spiaggia libera che con l’accumulo di Cymodocea ha di fatto allontanato i bagnanti, creando problemi anche agli stabilimenti attrezzati della zona dove a causa di queste alghe sono aumentate zanzare e moscerini, oltre ai cattivi odori. La raccolta e il trasporto sono tutti a carico dei concessionari che devono anche versare una cauzione di 5000 euro.
