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La cultura si è dimezzata, alla Sovrintendenza manca metà del personale – .

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La cultura si è dimezzata, alla Sovrintendenza manca metà del personale – .

Cultura dimezzata: alla Soprintendenza dell’Umbria manca metà del personale

La carenza di personale nel settore dei beni culturali sta assumendo proporzioni sempre più allarmanti. Un chiaro esempio di ciò è la situazione del Supervisione Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria (Sabap), dove oggi si è svolto un incontro partecipativo assemblaggio dei lavoratori del settore dei beni culturali in Umbria, a cura di Fp Cgil.

Nel 2016 Sabap poteva contare su un organico complessivo di 120 unità, oggi siamo scesi a 48, esattamente la metà dell’organico personale che sarebbe previsto nell’organigramma (96). Mancano assistenti nelle aree tecniche e di supervisione, nonché architettiingegneri, informatici e storici dell’arte. La situazione è così critica che ha costretto la Sovrintendente per assumere le funzioni di tutela architettonica e paesaggistica di oltre la metà dei comuni della regione (56 su 92).

“Abbiamo chiesto al ministro Sangiuliano di riaprire le assunzioni e dare libero accesso a tutti coloro che sono stati giudicati idonei nelle procedure concorsuali – ha detto Valeria Giunta, coordinatrice nazionale Beni Culturali per la Fp Cgil intervenuta all’assemblea – Abbiamo chiesto di reintegrare, partendo da territori come questo, le competenze professionali che mancano: archivisti, bibliotecari, archeologi, storici dell’arte, ecc. Purtroppo il ministro ha deciso di puntare su risorse diverse, perché evidentemente non rientra tra le sue priorità rilanciare questo settore attraverso le cifre strategico per il suo funzionamento”.

“Noi siamo convinto che l’arte e la cultura sono la forza motrice primaria di sviluppo e ricchezza per un territorio come l’Umbria – ha aggiunto Desiree Marchetti, segretario generale della Fp Cgil dell’Umbria – ed è davvero assurdo che si faccia ancora fatica a comprendere che senza lavoratori pubblici della cultura e delle belle arti non può esserci sviluppo per questo settore. Con l’organico dimezzato è difficile e con enormi sacrifici garantire l’apertura dei musei, degli archivi, biblioteche e siti archeologici. Ci rivolgiamo alle istituzioni e alla politica della nostra regione: cosa vi aspettate di investire in questo settore dalle enormi potenzialità di sviluppo?”.

 
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