“Vorremmo donarlo alla città” – .

“Vorremmo donarlo alla città” – .
“Vorremmo donarlo alla città” – .

Il Tour de France è passato e l’associazione dei fornai si è occupata di smantellare la piccola Torre Eiffel allestita per accogliere il passaggio della prestigiosa competizione ciclistica. L’associazione vorrebbe donare la struttura alla città.

COMUNICATO STAMPA DELL’ASSOCIAZIONE DEI PANIFICATORI

Quando fu costruita la Torre Eiffel, suscitò molte discussioni e alcuni la definirono addirittura “un’impalcatura fatta di sbarre e angolari di ferro, priva di qualsiasi senso artistico”.

Negli anni è diventato il simbolo stesso di Parigi. Chissà, forse potrebbe succedere qualcosa di simile, in scala ridotta, alla Torre Eiffel stilizzata che fu posta di fronte al Palazzo dei Mercanti di Piacenza per la partenza della terza tappa del Tour de France. Apprezzata da alcuni, criticata da altri, la struttura metallica alta sei metri è stata fotografata da centinaia di turisti e piacentini, tanto da diventare protagonista di numerosi post sui social.

Ora si prepara a una seconda vita. Smontata da Piazza Cavalli, la torre, questa mattina, è stata trasportata nel parcheggio della Confcommercio Piacenza in Strada Bobbiese dove rimarrà custodita in attesa di una possibile collocazione definitiva.

L’idea di celebrare la Grande Boucle con una scultura ispirata alla torre parigina è nata dall’Associazione Panificatori di Piacenza, che l’ha commissionata a un fabbro della provincia, assumendone integralmente i costi.

Non abbiamo mai pensato di realizzare una copia identica della Tour Eiffel – spiega Alberto Sala, presidente dell’associazione – ma di prenderne spunto per realizzare un manufatto che la evochi e che in futuro possa diventare un ricordo indelebile di questa giornata unica e probabilmente irripetibile. Per questo vorremmo donarla alla città”.

“Come Confcommercio Piacenza – spiega il Presidente Raffaele Chiappa – siamo molto soddisfatti di come è andata questa tappa piacentina del Tour de France e ci auguriamo che l’evento possa “fare da apripista” a un forte sviluppo turistico della nostra provincia, le cui bellezze sono finite sulla scena mondiale, proposte a milioni di spettatori. Una mini-torre per ricordare questo momento è quindi molto gradita. Del resto, la Tour Eiffel stessa è stata il simbolo di un evento, l’Esposizione Universale del 1889. Siamo felici di ospitarla nell’attesa che trovi una “casa definitiva” e… speriamo che ci porti la stessa fortuna che l’originale portò a Parigi”.

 
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