La speranza ha indagato, “dobbiamo mettere la paura”. Il confronto travolge l’ex ministro – Il Tempo – .

La speranza ha indagato, “dobbiamo mettere la paura”. Il confronto travolge l’ex ministro – Il Tempo – .
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Giada Oricchio

08 marzo 2023

Gianluigi Paragone mette all’angolo l’ex ministro della Salute Roberto Speranza e il dottor Silvio Bussaferro, esponente del Cts. Dalle carte dell’inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione della pandemia sono emerse tante chiacchierate tra esponenti del governo Conte e tecnici. Raccontano la parte oscura dei primi mesi del 2020 quando il Covid ha travolto l’Italia prima del resto del mondo. In alcune conversazioni, Speranza, passato alla storia per l’estremo rigore nell’applicazione dei lockdown, scrive: “Dobbiamo mettere paura per imporre le restrizioni”.

Gianluigi Paragone, fondatore di Italexit, si è sempre opposto alla linea Speranza e oggi lo fa notare. In un reel postato sul suo account Instagram, attacca l’ex ministro: “Non c’era bisogno di queste chat per capire che non c’era la scienza, ma la politica. Una politica che faceva comodo usare l’emergenza per far parlare di sé. E infatti non c’era il Parlamento, c’erano solo i decreti. Scienza, tecnici e anche il Cts sono stati costretti a scrivere rapporti di comodo alla politica e al governo”. Paragone ha puntato il dito anche contro il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro.

In uno scambio di messaggi, Speranza ordina: “Attento, tutto quello che dici può finire sulla stampa. Se vogliamo mantenere misure restrittive, meglio non dare troppe aspettative positive” e il dottore si china: “Va bene, allora niente modelli come quello che ti ho mandato. Vi diciamo che anticipiamo sempre la chiusura? Ok, sì, siamo tranchant”. Per questo Paragone si chiede: “Perché Brusaferro è stato riconfermato?”.

 
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