ENERGIA – Francesco Di Giulio è un giovane nato e cresciuto a Potenza, ma che si sente comunque cittadino del mondo e, in particolare, della parte meridionale della Basilicata, in un viaggio di conoscenza, vitalità e curiosità che lo ha portato a scoprire storie, luoghi e sentimenti. Anche grazie alla sua passione e professione di escursionista e subacqueo, appassionato dell’ambiente e del territorio, Francesco ha conosciuto e visto le mille sfaccettature di Maratea e di altri luoghi a lui cari, raccontandole istintivamente in una raccolta di poesie custodite con cura che ora vogliono essere donati alla comunità e alla sua gente. Francesco ne parla con noi di ivl, sperando che queste emozioni su di lui arrivino anche all’anima e all’occhio di qualche editore.
Francesco, un amore per il territorio che ti ha portato anche a guardarti dentro: come è nata questa tua raccolta di poesie e racconti?
“Ringrazio il destino di essere nato a Potenza!”. Rispondo alla tua domanda con una frase che io e i miei amici abbiamo scritto diversi anni fa all’ingresso di Potenza Ovest e che ancora oggi accoglie chiunque entri in città da quel lato. Ma amare la mia città Potenza, amarla follemente implica anche grandi sacrifici, sconfitte, sofferenze e mortificazioni. Uso il territorio che mi ha generato come una metafora che ben si presta anche all’ispirazione per la scrittura, perché credo fortemente nell’influenza del luogo natale sull’evoluzione emotiva dei suoi abitanti. Tormentato, Potenza è tormentato e ho iniziato a scrivere perché ero e sono tormentato.
Qual è il messaggio che vuoi trasmettere?
La raccolta di poesie parte da lontano, è un contenitore poliedrico di sensazioni, angosce, sofferenze e distacchi. Ho iniziato a scrivere poesie praticamente da bambino, e l’ultima in ordine cronologico è recentissima. Se dovessi cercare un filo conduttore diacronico, forse direi inquietudine.
Quanto può essere difficile o complicato mettere su carta le emozioni e l’intimità?
Forse nel mio caso è il contrario. Spesso anche nella vita quotidiana dovrei imparare a tenere a bada le emozioni e l’intimità che ne consegue. E invece parlo troppo, piango spesso e finisco sempre per cavillare sull’interiorità. Sono pesante, lo ammetto.
Perché leggere questa tua raccolta?
Per voyeurismo e per raccogliere materiale per scrivere una tesi in psichiatria (ride)
Quale futuro vede per la nostra regione in termini di cultura e ambiente?
La regione si sta spopolando. Quindi prevedo che da un punto di vista ambientale la natura ne trarrà beneficio (sarcastico). E credo che, restando in ambito socio-geografico, la desertificazione sia un processo che riguarderà anche la cultura. E per cultura non intendo assolutamente cultura scolastica, anzi. Il sessismo, le disuguaglianze di genere, l’integrazione dei disabili, la libertà di pensiero, la discriminazione razziale e sessuale abbondano e sembrano essere in aumento. Non servono investimenti statali per implementare la cultura di base, spesso servono esempi. E nelle comunità che compongono questa regione sono in fuga.
Ma in ogni caso, dentro i tuoi racconti intimi c’è molto del nostro territorio: ogni luogo racconta uno stato d’animo: c’è anche qualcosa in mente per valorizzare tutto questo?
“Sicuramente ogni mio stato d’animo è intriso di Lucania. E a questo proposito cerco un editore lucano perché spero sia funzionale a ribadire il mio concerto di riposo non solo ideale ma anche reale. Mi dispiacerebbe molto affidare il mio primo lavoro ad una realtà editoriale che non condivide con me le stesse energie e obiettivi spirituali. Spero vivamente di non partire con un piede fuori regione, e che gli editori lucani che sto contattando si affezionino e sostengano quello che sono. “
