Il Friuli ora è in preda a eventi estremi – .

Il Friuli ora è in preda a eventi estremi – .
Il Friuli ora è in preda a eventi estremi – .

Giugno 2023 è stato «il tipico giugno del secolo scorso», annota Osmer Fvg nei suoi report, ma si potrebbe dire che sia stata un’eccezione in un andamento climatico che ormai presenta anomalie o eventi eccezionali, «estremi» ogni anno e quasi ogni mese. Ne sono un esempio i temporali dei giorni scorsi, con pioggia mista a forti raffiche di vento e grandine. Per rimanere solo negli ultimi cinque anni, però, sono tanti gli eventi fuori dal comune che, messi in fila, evidenziano lo stress meteorologico a cui sono soggetti i cittadini e il territorio.

IL CARSO IN FIAMME

L’annata 2022 riporta subito alla mente gli incendi che, soprattutto a luglio, hanno devastato il Carso e anche i boschi della Val Resia. Osmer archivia quel mese come un luglio in cui le precipitazioni sono state inferiori del 50% o più rispetto al dato medio degli ultimi 10 anni e la temperatura, anche considerando un trentennio – 1991/2020 – è stata più calda di circa tre gradi. Giugno non è stato diverso, con una temperatura media di due o tre gradi superiore a quella del decennio. Anche settembre 2022 entra nel Guinness dei libri, perché nel Carso, a Monfalcone, a Grado e ad Aquileia alcuni forti temporali hanno portato le precipitazioni mensili a valori “100-150% superiori alla climatologia”. E il temporale dell’8 settembre, ricorda Osmer Fvg, «provocò piogge mai osservate prima per alcune stazioni della costa: 162 mm a Grado in tre ore». A novembre, l’Osmer Annual Report riassume ancora, «eventi estremi lungo la costa»: il 10 novembre «evento eccezionale con precipitazioni record» e il 22 dello stesso mese l’alta marea ha colpito Grado e Lignano 2021.

SALVE

Nel 2021 è il 1° agosto che va “inquadrato” nella storia recente degli eventi estremi. Nel pordenonese la signora Sara Santarossa raccoglie un chicco di grandine di circa 9 centimetri di diametro, del peso di 138 grammi e la sua fotografia finisce nel rapporto annuale Osmer, perché questi numeri sono “un record per la nostra regione”, frutto di una “cella temporalesca relativamente piccola e isolata”. Anche ottobre lascia ricordi insoliti. Il 4 si sono verificati “ripetuti rovesci in atmosfera instabile fino a 4.000 metri” e si sono ripetuti “su linea quasi ferma da Codroipese a Cividale: accumuli notevoli in 6 e 12 ore, che hanno tempi di ritorno di oltre 30 anni nell’area”. In pratica cose mai viste se non ogni trent’anni circa.

PIOVERE

Dicembre è stato il mese che si è particolarmente distinto nel 2020. Le precipitazioni, infatti, “sono state superiori anche del 500% rispetto alla norma – conferma Osmer -: a Tolmezzo sono stati misurati 749 mm, a Barcis addirittura 973 mm”. A gennaio, febbraio, aprile e novembre invece le piogge sono state molto scarse: a novembre non sono stati superati nemmeno i 50 mm di pioggia.

ACQUA DI ALTO GRADO

«Un anno molto caldo con abbondanti piogge autunnali» nella sintesi di Osmer, l’evento estremo o eccezionale non è mancato. Era il mese di novembre, il 12 per la precisione, quando il livello del mare a Grado raggiunse i 181 cm e l’acqua del mare invase gran parte del paese. Era dal 1969 che, ricorda Osmer, il mare non raggiungeva livelli di marea così alti. Nello stesso mese le precipitazioni in generale sono state del 300% superiori al dato climatico medio ea Tolmezzo hanno sfiorato i 1.200 mm. Giugno, luglio e agosto invece in pianura hanno avuto il 60% in meno di precipitazioni rispetto alla media climatica. Il 2018 è l’anno di Vaia, il ciclone che a fine ottobre e i primi giorni di novembre si è abbattuto su gran parte del territorio montano, devastando ettari ed ettari di foresta. In quei giorni c’erano “raffiche di vento molto intense provenienti da sud”. A questo proposito le pagine di storia del meteo Fvg ricordano «i 200km/h del Monte Rest. Oggi e domani nuova allerta gialla per temporali.

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