ecco perché nel mio album duetto con Carla Bruni” – - – .

ecco perché nel mio album duetto con Carla Bruni” – - – .
Descriptive text here

Michele Bravi non si ferma alla superficie. Per capire il suo modo di vedere le cose basterebbe una lunga spiegazione del titolo del nuovo album “You What Do You See When You Close Your Eyes” che uscirà venerdì. Per dirla in parole povere bisognerebbe partire da un titolo che lui ha scartato, palinopsia. A”Ho riscoperto i saggi del neurologo Oliver Sacks e mi sono imbattuto in quel termine: indica le immagini che rimangono impresse dopo aver chiuso gli occhi, e Sacks lo legge come un disturbo, un tentativo di ripetere la percezione. In definitiva è come l’arte che cerca di cristallizzare la vita. Ogni canzone dell’album nasce dall’immaginazione vista come collegamento tra noi e la realtà: ecco il concept.”

L’album arriva tre anni dopo «La geografia del buio»: «Non sono famoso per essere veloce e per di più Ho avuto un blocco artistico. Per 2 anni mi sono seduto davanti a un pianoforte e questo non è successotulla. Ero convinto di non poter dire più nulla”. Lo sblocco è arrivato grazie al saggio «La via dell’artista» di Julia Cameron. «Me lo ha consigliato un amico scrittore: è una sorta di corso per riconnettersi con l’artista che è in sé in 12 settimane. Così tra lettere scritte a me stesso e identificandomi con altre professioni mi sono sbloccato”.

Nella musica non c’è la caccia alle sonorità trendy, nonostante Bravi abbia lavorato con produttori legati al mondo trap e urban: «Ho provato un approccio quasi cinematografico, un suono rarefatto per lasciare spazio all’immaginazione dell’ascoltatore.” Bravi viene spesso associato a canzoni dalle lacrime facili. «Mi piace quando mi considerano un poeta snob e decadente, quando mi dicono “facci piangere”: così è nato “Malumore francese” l’idea del duetto con Carla Bruni. Ma ho anche un’altra faccia che è finita in “Umorismo italiano”: rido se sento una pernacchia o la parola cu…».

Aveva 19 anni quando vinse “X Factor”, ora che è giudice di “Amici” capisce bene le pressioni che hanno portato un artista emergente come Sangiovanni a smettere: “Quando a 20 anni mi dissero che avevo fallito era come se parlassero di me e non del mio disco. Oggi che i ragazzi che partecipano ad un talent show sono più esposti, le parole e il tono usato con loro sono ancora più importanti”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

NEXT OLAMOT – Sentiero Della Divinità – .