Due chiacchiere con J-Ax (anteprima) in attesa del nuovo album Protomaranza degli Articolo 31 – MOW – .

Due chiacchiere con J-Ax (anteprima) in attesa del nuovo album Protomaranza degli Articolo 31 – MOW – .
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Ssempre qui, negli studi di Willy L’Orbo, J-Ax, insieme a Pedar e Matteo Lenardon, registra gli episodi del seguitissimo podcast Non aprire quel podcast, dedicato al crimine. Un podcast indipendente, supportato dai fan attraverso la piattaforma Patreon, altra cosa nerd, ovviamente, a patto che ci si possa permettere anche di definire nerd un personaggio rock come Amanda Palmer, che da anni supporta tutta la sua arte con Patreon . Arrivo qui quando fuori è primavera, un fatto di per sé normale, anzi è primavera, ma non troppo, il clima cambia, la pioggia che inizialmente non veniva per mesi, anni, e poi è diventata così costante da proiettarci una versione diurna di Blade Runner. Ci salutiamo e non ho nemmeno il tempo di sedermi nello studio principale prima che Ax mi mostri a cosa sta lavorando, e no, non è uno spoiler del nuovo album, omesso, non preoccupatevi, un pacchetto di videogiochi degli anni ottanta all’interno di un vecchio televisore con tubo catodico, Pacman e altre amenità. Poi mi spiega anche di cosa si tratta, ma non essendo un esperto elettrico confesso che ci capisco poco. In effetti non capisco proprio niente, ma dissimulo bene, credo. Mi spiega, a braccio, che sta lavorando in una sorta di piattaforma internazionale, dove ognuno porta le proprie conoscenze, ma probabilmente intendevo Toma per la Roma. L’atmosfera ce l’ha comunque qualcosa che ricorda una certa fantascienza datata, ancora una volta il passato si confronta con il contemporaneo e si proietta verso il futuro. Succede così, quando la storia è stata fatta, e J-Ax, con Articolo 31, riproposto e solista, ha senza dubbio fatto la storia del rap in Italia, fatto riconosciuto in corsa, certo, ma che ora è assodato, come è avvenuto per certe scoperte scientifiche prima ritenute quasi implausibili e ora studiate già alle elementari. Succede che lo si immagina ancora com’era una volta, un adorabile coglione, sempre con la rima pronta, i giochi di parole, la stoccata e la trovata efficace, un’idea di divertimento che va di pari passo con la strenua voglia di perculare certe ipocrisie e certi fanatici che sono parte fondamentale della nostra natura, volendo anche un po’ di malinconia, sì, ben tenuta a bada ma costante, ma soprattutto ironia penetranteironia contro le ipocrisie e le incongruenze di chi vuole insegnarci la vita, catena centrale del nostro DNA, e invece ti ritrovi di fronte a un uomo di mezza età, con sempre la stessa indole, certo, quelle stesse passioni, ma anche con tanto altro da dire e da dare, esattamente come accade a te.

 
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