TOMBSTONER – Rot Stink Rip – .

TOMBSTONER – Rot Stink Rip – .
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votazione
7.5

Il nuovo album dei Tombstoner, intitolato “Rot Stink Rip”, prende una posizione decisiva nel percorso intrapreso con il loro precedente lavoro, “Victims Of Vile Torture”, uscito nel 2021.
Pubblicato grazie a Redifining Darkness Records, questo nuovo capitolo propone undici tracce di puro death metal, che si distingue per orecchiabilità e potenza sonora, grazie anche ad un ottimo lavoro di produzione. Fin da subito emerge una chiara ispirazione old school, arricchita da influenze groove metal più tipiche degli anni ’90.
Questa fusione si manifesta attraverso un’intensa alternanza di sezioni spinte e cambi di groove, che riportano alla mente i Machine Head, soprattutto grazie alla presenza di una voce in gamma media che dona un tocco distintivo al suono dei Tombstoner; la seconda voce, in puro stile Corpsegrinder, è invece un regalo per l’ascoltatore, che davvero non può chiedere di meglio, e probabilmente risalta così bene grazie all’alternanza ciclica nello stile urlato.
“Rot Stink Rip” è caratterizzato da una produzione raffinata e moderna, e crea brani strutturati e organici, dove la band di Staten Island esprime appieno la propria capacità tecnica: l’evidenza dietro le skin è convincente e molto solida, più le sei corde, gli assolo arricchire con gusto ogni pezzo con tocchi di creatività e virtuosismo senza mai esagerare.
Tra i momenti salienti dell’album spiccano brani come “Sealed In Blood” e “Fuckin’ Nasty”, caratterizzati da groove costanti e riff chuggy martellanti, sempre in chiave metal più moderna: “Desperate Dreams”, ad esempio, offre alcuni uno spunto che richiama l’attuale Baest; oltre a ciò, “Metamorphosis” ci porta in territori più vecchia scuola, richiamando i suoni dei Morbid Angel con un tocco personale.
Se vogliamo essere davvero meticolosi a tutti i costi, la title track e “Vials” presentano dei breakdown che potrebbero essere un po’ troppo abbozzati, tanto da farli rientrare tra i punti deboli dell’album, e potrebbero essere stati sviluppati frettolosamente, anche se, portano il proprio potere di efficacia e non appaiono fuori contesto. Ad ogni movimento, la varietà e la qualità delle composizioni rimangono notevoli, con momenti che spaziano dall’aggressività più estrema alla melodia più raffinata: in conclusione, “Rot Stink Rip” è un album che merita pienamente l’attenzione degli appassionati del genere. , grazie alla sua combinazione di brutalità, groove e tecnica.
I Tombstoner si dimostrano un gruppo da non sottovalutare e da tenere d’occhio all’interno della scena metal estrema. Vediamo cosa sarà in grado di fare il luogo dal vivo.

 
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