POD – Veritas – .

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votazione
7.0

  • Bande:
    POD
  • Durata: 00:32:41
  • Disponibile dal: 05/03/2023
  • Etichetta:
  • Record della mascotte

Spotify non ancora disponibile

POD anno Domini 2024:– Ancora “Vivo”. Non è un caso che citiamo il brano simbolo di “Satellite” perché da allora la band di San Diego si era un po’ persa, mettendo insieme un poker di album dignitosi ma privi della scintilla che li aveva decretati al successo; questo fino alla rinascita prima con “The Awakening” e poi con “Circles”, due lavori che segnarono il ritorno all’attuale traccia nu metal.
Dopo una pausa di sei anni, la più lunga in trent’anni di carriera discografica, ecco “Veritas”, l’undicesimo sigillo che conferma il ritrovato stato di forma del quartetto californiano (nel frattempo rimasto misteriosamente orfano del batterista Alex Lopez), mai come questa volta dritto al punto con canzoni che raramente superano i tre minuti di durata.
Tra gli episodi migliori sicuramente da segnalare c’è il trittico di ospiti: se Randy Blythe (Lamb of God) lo regala quid oltre al rap metal vecchia scuola di “Drop” e Tatiana Shmayluk dei Jinjer prende il posto di Maria Brink in “Afraid To Die” (a metà strada tra “Criminal Conversations” e “Youth Of The Nation”), il duetto con Cove Reber dei Saosin sull’hardcore rock di “This If My Life”.
L’energia positiva tipica dei discepoli di Jah è presente anche nel resto della scaletta: il groove hip-hop di “I Got That”, il rap-core di “Dead Right” e i cori massicci di “We Are One (Our Struggle )” aggiorna dopo un quarto di secolo le vibrazioni della seminale “Fundamental Elements Of Southtown” con il flow di un Sonny sulla palla e gli incisivi power Chords di Marcos Curiel, mentre la vena più alternativa e radiofonica della seconda metà della sua carriera è ben rappresentata dalle più estese “Breaking”, “Lay Me Down (Roo’s Song)” e “Lies We Tell Oursevelves”.
Poco spazio questa volta per divagazioni reggae o intermezzi strumentali, in linea con un approccio più diretto che si traduce nell’album più breve della loro carriera: se la missione era quella di aggiungere una manciata di brani capaci di non sfigurare accanto a una scaletta ricca di classici, questo può ancora ritenersi compiuto.

 
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