«Max Pezzali è ingrato, Repetto ha scritto il testo. Amedeo? Ho scelto il nome. Facchinetti è il mio erede” – .

«Max Pezzali è ingrato, Repetto ha scritto il testo. Amedeo? Ho scelto il nome. Facchinetti è il mio erede” – .
«Max Pezzali è ingrato, Repetto ha scritto il testo. Amedeo? Ho scelto il nome. Facchinetti è il mio erede” – .

Claudio Cecchetto si toglie qualche sassolino dalle scarpe. Il talent scout e dj, nonché produttore e conduttore radiofonico e televisivo, lo fa in un’intervista al Corriere della Sera parlando degli artisti da lui lanciati, ma anche di quelli che non hanno ricevuto il giusto riconoscimento.

Sabrina Salerno e Jovanotti

La prima è Sabrina Salerno: «Era seduta davanti alla mia scrivania. “La ragazza vorrebbe fare la cantante”, mi spiegò l’agente. Un attimo dopo ha iniziato a cantare, audace e determinata, come se fosse la migliore del mondo. Ma c’era un problema: «Quando abbiamo girato il video di Ragazzi, in piscina, con la maglietta bagnata, gli operatori sono rimasti incantati. “Ehi, guarda in macchina per favore!”». Ha anche sviluppato una cotta per lei: “Per un breve periodo ci siamo capiti… Ci amiamo ancora”. L’altro è Jovanotti: «La mia collaboratrice mi ha detto: “lei è un palo che non vale niente”. Ma quando ho visto la registrazione ho saltato. L’ho chiamato con la voce del boss: “È l’occasione della vita, vieni con me”. Stavo bluffando. Ma lui, intimidito, ha accettato”.

Fiorello e Amedeo

Poi c’è Fiorello: «È venuto a Radio Deejay perché gli avevano detto che c’erano tante ragazze, non per me. Siamo andati a cena, lui era la star. Gli ho detto: “Rassegnati e lavora con noi, diventa l’animatore di un villaggio, diventerai il leader dell’Italia”. Ma ha scelto anche il nome d’arte di Amadeus: «Ho preso il nome dalla canzone di Falco (Rock me Amadeus, ndr), Amedeo non ha funzionato. Non voleva, poi si è arreso, adesso anche lui lo chiama così, sua madre. L’ho incontrato in albergo, dopo le prove del Festivalbar. Sono tornato fuori orario e l’ho trovato ad aspettarmi con un sorriso. “Eccomi, sono qui”. Mi raccontò che aveva affittato una casa a Milano, ma tutte le mattine prendeva il treno delle 5 da Verona.

Facchinetti e Max Pezzali

Dice invece di Francesco Facchinetti che è il suo erede: «Ha l’indole del talent scout». Mentre non vuole parlare degli 883, anzi di Max Pezzali: «Preferisco parlare di Mauro Repetto, lui ha scritto i testi esagerati degli 883, l’altro cantava. Gli ho consigliato di ballare sul palco “così attiri l’attenzione del pubblico”. È stato fondamentale”. Mentre con Pezzali ha chiuso: «La gratitudine per lui è facoltativa. Di tutti i miei genitori è stato il più ingrato, almeno in questo è il numero 1”. Nessuna pace in vista. «Ebbene, non ho fatto nessuna guerra, mi sono difeso. La gratitudine è un sintomo di intelligenza. Non dovresti aver paura di ammettere che il tuo successo dipende da qualcun altro, sei apprezzato di più.

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