Sindrome dell’intestino irritabile nei bambini, ecco le prime linee guida italiane – .

Sindrome dell’intestino irritabile nei bambini, ecco le prime linee guida italiane – .
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L’obiettivo primario è limitare sia l’uso indiscriminato di test invasivi e inutili, sia l’uso di farmaci

Pubblicato:04-08-2024 14:36

Ultimo aggiornamento:04-08-2024 14:36


ROMA – Dolori addominali, alterazioni della funzionalità intestinale di intensità e frequenza variabili: sintomi che possono incidere notevolmente sulla qualità della vita dei bambini e creare allarme nei genitori.
“Oggi c’è un grande interesse mediatico, con il coinvolgimento del mondo farmaceutico, in giro pazienti pediatrici con sindrome dell’intestino irritabile conosciuta anche come IBS, Sindrome Infiammatoria dell’Intestino – spiega il professor Claudio Romano, presidente della SIGENP – per questo la nostra società scientifica, insieme a SIP, SIGE e SINGEM, ha deciso di fare chiarezza producendo un documento di facile consultazione e rivolto in particolare alla medicina locale. L’obiettivo principale di queste nuove linee guida è quello di limitare sia l’uso indiscriminato di test invasivi e inutili, sia l’uso di farmaci somministrato senza chiare indicazioni”. In breve, ordinare e standardizzare.

“Queste linee guida suggeriscono un approccio diagnostico basato principalmente sulla valutazione dei sintomi e forniscono indicazioni semplici e chiare sulla gestione del paziente che, in prima battuta, prevede misure dietetiche e supporto psicosociale, generalmente sufficienti a gestire i sintomi del bambino affetto da IBS – afferma il promotore delle linee guida, il professor Giovanni Di Nardo, Associato di Medicina e Chirurgia dell’Università La Sapienza di Roma – e Poi , solo in casi selezionati e sotto controllo specialisticopuò essere indicato un trattamento farmacologico”.

I TEST PER INTOLLERANZE E ALLERGIE NON SONO CONSIGLIATI

La sierologia per la celiachia, la calprotectina fecale e la proteina C-reattiva sono gli unici semplici test di laboratorio indicati nei bambini con sintomi suggestivi di IBS. Il consenso non raccomanda test per intolleranze e allergie; la colonscopia è consigliata solo nei pazienti con segnali di allarme.
“È importante ribadire che per quanto riguarda le cure consigliamo fortemente l’approccio dietetico e psicologico; le terapie farmacologiche sono da riservare a casi molto selezionati e solo sotto controllo specialistico – spiega il professor Romano – Inoltre abbiamo elaborato raccomandazioni specifiche per chiarire l’uso degli integratori”. “Il costante aumento dell’impegno richiesto al Servizio Sanitario Nazionale per l’uso improprio di esami, spesso di terzo livello ed invasivi, ad esempio l’endoscopia, e di terapie indiscriminate, anche autoprescritte, ha reso necessaria la elaborazione di linee guida specifiche per l’assistenza pediatrica età volto a fornire raccomandazioni chiare sulla gestione dell’IBS sulla base delle evidenze attuali – commenta il dottor Renato Tambucci, pediatra dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma – Non è noto quale sia la causa precisa della sindrome dell’intestino irritabile nei bambini, ma evidenze recenti suggeriscilo le interazioni tra cervello e intestino giocano un ruolo decisivo pertanto un’accurata anamnesi ed un approfondito esame clinico costituiscono gli elementi fondamentali per formulare la diagnosi. È importante effettuare un colloquio approfondito con i familiari per rassicurarli che la patologia è benigna, e la fretta verso esami e terapie inutili non può che essere fonte di ulteriore stress”.

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