«La conduttrice ha chiesto a Ester Mieli se fosse ebrea» – L’audio – .

«La conduttrice ha chiesto a Ester Mieli se fosse ebrea» – L’audio – .
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Lo ha riferito questa mattina la deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli Anche Radio Me su Radio 1 il conduttore Giorgio Zanchini ha chiesto alla senatrice di FdI Ester Mieli se fosse ebrea. La domanda è stata posta mentre si discuteva delle proteste studentesche nelle università per la guerra in Palestina. Il parlamentare di FdI ha sottolineato quanto accaduto Anche Radio Me rappresenta “un caso molto grave”, che “rasenta l’antisemitismo”. I componenti di FdI della Commissione di Vigilanza Rai hanno espresso solidarietà a Mieli.

La telefonata dell’amministratore delegato Sergio al senatore

Secondo loro, la domanda di Zanchini, «oltre a richiamare ricordi cupi, è inaccettabile e intollerabile soprattutto in un momento come questo pervaso da un antisemitismo sempre più dilagante, alimentato all’interno delle Università da estremisti di sinistra verso i quali si attende ancora per le parole di condanna da parte della sinistra e in particolare del Partito Democratico e di Elly Schlein. Rinnoviamo la nostra solidarietà al collega Mieli e speriamo che a queste nostre parole seguano quelle di tutte le altre forze politiche”. Per quanto è notoAdnkronosl’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, ha telefonato al senatore «per porgere le sue scuse».

Il sindacato Unirai: «È la prova che non esiste TeleMeloni»

Solidarietà anche dall’Ordine dei giornalisti italiani, che ha chiesto «un tempestivo intervento della Rai e una presa di posizione chiara e immediata da parte degli organi di rappresentanza, a partire dalla Fnsi e dall’Odg». Il neonato sindacato Unirai, molto vicino alla destra di governo, attacca il centrosinistra: «Lo scivolone di Zanchini questa mattina su Radio Anch’io e la puntata di Report di domenica scorsa dimostrano semplicemente che il cosiddetto TeleMeloni è solo fantasia. Non esiste un controllo soffocante su nulla e ognuno è libero di fare ciò che vuole, compreso porre domande del tutto inappropriate. Esiste invece la tecnica, ormai abusata, di creare casi e polemiche dal nulla come immaginarie censure, mentre si effettuano vere e proprie pattuglie mediatiche, politiche e sindacali nel tentativo di limitare la libertà di espressione e di pensiero anche rispetto alle obiezioni personali. di coscienza”.

La Russa: «L’opinione di una persona non può essere legata alla sua religione»

Sulla vicenda è intervenuto anche la seconda massima carica dello Stato, il presidente del Senato Ignazio La Russa: «Trovo davvero grave e inquietante quanto accaduto questa mattina al senatore Mieli, ospite di una trasmissione radiofonica della Rai. Da settimane si susseguono in tutta Italia manifestazioni di intolleranza verso Israele e verso gli ebrei e una domanda come quella posta dal conduttore è del tutto inaccettabile. L’opinione di una persona non può in alcun modo essere collegata alla religione professata. La mia sincera solidarietà e affettuosa vicinanza va alla mia amica Ester Mieli e alla comunità ebraica”. Tanti messaggi in difesa del senatore meloniano sono arrivati ​​anche da Lega e Forza Italia.

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