“La fine del fascismo ha gettato le basi della democrazia” – Notizie – .

Un regime “disumano” che “negava l’innegabile” attraverso una severissima censura dei giornali, che “non conosceva pietà”, che educava i bambini “all’obbedienza cieca e assoluta”. Un regime, quello fascista, “totalmente asservito” a quello hitleriano nonostante le sue ambizioni di grandezza, inginocchiato davanti ai nazisti che “ci consideravano un popolo inferiore”. Sergio Mattarella trascorre il suo 25 aprile in una tagliente lezione di storia che non lascia spazio al revisionismo. Il presidente della repubblica scelse la cittadina toscana di Civitella Val di Chiana, dove i nazisti uccisero freddamente per rappresaglia quasi 250 civili, commettendo così un “gravissimo crimine di guerra”.

Per saperne di più Agenzia ANSA Meloni: “La fine del fascismo ha gettato le basi per la democrazia” – Notizie – Ansa.it Il primo ministro: ‘Ribadiamo la nostra avversione a tutti i regimi autoritari’. Fischi al Nordio (ANSA)

Per saperne di più La-fine-del-fascismo-ha-gettato-le-basi- Agenzia ANSA Il discorso di Mattarella a Civitella Valdichiana – Il testo completo – Ansa.it (MANIGLIA)

Mentre le piazze italiane ospitavano, nel clima di tensione, una serie di manifestazioni in cui il ricordo del nazifascismo si sfumava nella protesta contro Israele per i sanguinosi attacchi contro la Striscia di Gaza, il capo dello Stato rifletteva sugli orrori commessi dal fascismo, sulla sua codardia, la collaborazione con i nazisti fino all’ultimo tragico errore della Repubblica di Salò, “il regime fantoccio instaurato da Mussolini sotto il totale controllo di Hitler”.

video 25 aprile, Mattarella: ‘Italia fascista totalmente sottomessa a Hitler’

Una serie potente di ricordi e citazioni per chiudere la porta, evidentemente Mattarella ne sentiva il bisogno anche in questo turbolento 2024, in quei venti piccoli che soffiano distinzioni e giustificazioni da e verso i palazzi della politica, quasi a volersi mettere allo stesso livello coloro che lottarono per la libertà e che quella libertà la vendettero ai nazisti. Un discorso quindi tutto rivolto alla “memoria” senza la quale, ha sottolineato, “non c’è futuro”.

Per saperne di più a7271dd3cd.jpg La-fine-del-fascismo-ha-gettato-le-basi- Agenzia ANSA 25 aprile: Mattarella depone una corona al Milite Ignoto – Notizie – Ansa.it Erano presenti anche il presidente del Senato Ignazio La Russa, quello della Camera Lorenzo Fontana e il presidente della Corte Costituzionale Augusto Barbera (ANSA)

È stato necessario che il Presidente della Repubblica ripercorresse crudamente la realtà storica per arrivare al cuore del messaggio del suo discorso per la Giornata della “Liberazione” che non è una celebrazione della “libertà” in senso generico. C’era chi liberava e chi collaborava con i nazisti. L’“antifascismo” dovrebbe far parte del DNA degli italiani, sembra dire Mattarella, ed è forse frustrante doverlo ripetere ogni 25 aprile. La Costituzione è nata dalla Liberazione, da chi l’ha resa possibile, e non devono esserci divisioni sulla correttezza dei valori che compongono e strutturano la parola “antifascista”, che sono anche “fondanti” della Costituzione. Costituzione stessa. “Attorno all’antifascismo – ha spiegato il presidente – l’unità popolare è possibile e necessaria, senza compromettere d’altro canto la varietà e la ricchezza della comunità nazionale, il pluralismo sociale e politico, la libera e mutevole articolazione delle maggioranze e delle minoranze nel gioco democratico ”.

video 25 aprile, Mattarella: ‘L’Italia si inchina a chi è morto per liberarci’

Se l’anno scorso da Cuneo Mattarella chiudeva il suo discorso con una frase efficace e altamente simbolica, “ora e sempre Resistenza!”, dalla Toscana articolava il ragionamento parlando di “riscatto morale” che rimetteva in piedi l’Italia: “L’8 Settembre, con i vertici del Regno in fuga, ha fatto precipitare il Paese nella disperazione e nel caos più assoluto, valori nascosti e calpestati dalla dittatura. L’umanità, invece della brutalità e’ arbitraria. Speranza invece di paura.’

E poi, ciò che non viene detto, è il coraggio di imbracciare le armi per ritrovare una dignità che era andata perduta dal 1924. L’anno dell’omicidio di Giacomo Matteotti voluto da Mussolini, compiuto dai suoi scagnozzi, insabbiato proprio da quel fascismo nascente che, con l’uso compiacente dei media dell’epoca, insabbiava, depistava e insabbiava. Il coraggioso politico socialista e antifascista di cui si celebra il centenario dell’omicidio e di cui il presidente ha voluto ricordare la figura perché già allora il fascismo rivelò “i suoi veri tratti brutali e disumani”.

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