Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricevuto a Roma il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, arrivato a Palazzo Chigi poco prima di pranzo. L’incontro è durato un’ora ed era stato annunciato nei giorni scorsi dalla stessa Alleanza. Al centro dell’incontro, spiega Chigi in una nota, “le questioni attuali dell’agenda atlantica nel contesto della preparazione del vertice Nato di Washington di luglio”: la Meloni in particolare “ha ribadito l’aspettativa italiana che si possano adottare decisioni a Washington in risposta concreta alle sfide che caratterizzano il fianco meridionale, in coerenza con l’approccio a 360 gradi alla sicurezza euro-atlantica previsto dal Concetto strategico della NATO”.
Spese militari: il nodo del 2% del Pil
La questione delle spese militari è fondamentale, come scrive AdnKronos: La Nato chiede da tempo agli Stati membri di raggiungere il 2% del Pil. Obiettivo condiviso dal ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha però mantenuto per il suo raggiungimento la data del 2028, già fissata dai precedenti dirigenti. In ritardo, per l’Alleanza.
La guerra in Ucraina
Poi ci sono gli altri grandi dossier, come la guerra in Ucraina. Da un lato cresce la tensione tra il Cremlino e il fronte occidentale, con lo spettro di un coinvolgimento diretto nel conflitto che alcuni Paesi – Francia in testa – continuano ad evocare sempre più frequentemente. Restano invece un’incognita le prossime mosse sul fronte di guerra: Kiev chiede di fornire più aiuti militari e di farlo rapidamente.