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‘possiamo arrivare alla fine del nostro mandato’ – Notizie – .

“La Regione Liguria è in una situazione straordinaria, per me può restarci anche fino a fine mandato, abbiamo tutti i requisiti e i documenti per restare fino a fine mandato, salvo diversa indicazione del presidente Toti”. Lo ha dichiarato il presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana in una conferenza stampa a margine del Consiglio regionale sulla mozione di sfiducia dell’opposizione nei confronti del presidente Giovanni Toti, agli arresti domiciliari dal 7 maggio.

“Dal punto di vista amministrativo abbiamo le carte in regola per poter andare avanti”, ribadisce. E a chi chiede: “Si sente appeso all’esito delle elezioni europee? risponde “I salami sono appesi”.

I lavori del Consiglio regionale della Liguria si sono svolti tra polemiche e contrattempi. Sono stati infatti sospesi per problemi tecnici nella diretta streaming della seduta durante l’intervento del capogruppo del Movimento 5 Stelle Fabio Tosi.

Cancellata la diretta streaming che permette ai cittadini di seguire l’opera da casa attraverso il sito della Regione e una televisione locale. Il presidente dell’assemblea Gianmarco Medusei ha quindi interrotto Tosi, segnalando il problema tecnico e chiedendo agli uffici di risolverlo al più presto. Il capogruppo M5S ha accettato di interrompere il suo intervento in Aula. L’interruzione dei lavori è stata preceduta da numerosi battibecchi tra il pubblico sugli spalti durante i discorsi alla Camera tra cittadini favorevoli e contrari alla mozione di sfiducia. Le guardie giurate sono intervenute più volte per calmare gli animi.

Inoltre, questa mattina i lavori del Consiglio regionale hanno tardato di oltre quaranta minuti, a causa di una riunione dei capigruppo, alla quale era assente per “motivi personali” il capogruppo d’Azione Sergio Rossetti, che non ha firmato la mozione. Nel convegno maggioranza e opposizione hanno discusso l’ordine da seguire per gli interventi in Aula.

Per saperne di più Agenzia ANSA Toti: ‘Rivendico l’interesse pubblico per tutte le nostre scelte’ – Notizie – Ansa.it Lettera al Consiglio regionale affidata all’assessore Giampedrone (ANSA)

In apertura dei lavori ha chiesto la parola il capogruppo Ferruccio Sansa (Lista Sansa), denunciando che «gli spalti pubblici in sala erano riservati a riservati sostenitori del centrodestra». Il presidente dell’assemblea Gianmarco Medusei ha risposto: «Non credo ci siano state riserve, le regole sono state seguite, sulle panche pubbliche siede chi primo arriva, primo servito».

All’ingresso dell’assemblea, alcune decine di manifestanti hanno innalzato alcuni cartelli contro la corruzione in politica con le parole ‘una scelta in più per il bene pubblico: dimettersi Toti’, ‘non serve un presidente in smart working’, ‘no a in -finanziamento della casa ‘cambio di favori’, protestando al grido di ‘dimissioni’ e battendo le mani sul vetro dell’ingresso del consiglio regionale all’arrivo di alcuni esponenti del centrodestra.

Decine di scarpe ‘vuote’ sparse per terra e cartelli con la scritta ‘la corruzione fa sparire la gente comune’: è questo il flash mob davanti all’ingresso del Consiglio regionale della Liguria organizzato dall’associazione ‘Genova che osa’ in giornata della riunione dell’Assemblea legislativa con all’ordine del giorno la mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che si trova agli arresti domiciliari dal 7 maggio. I manifestanti hanno srotolato uno striscione con la scritta “contro la mafia e la corruzione in politica”.

«Abbiamo raccolto più di 20mila firme per chiedere le dimissioni di Toti. – spiega un manifestante – Vogliamo un’economia democratica e inclusiva per garantire buoni posti di lavoro e proteggere l’ambiente. Le dimissioni di Toti non bastano ma sono il primo passo”.

La lettera di Toti al Consiglio regionale

Poco dopo l’inizio dei lavori assembleari, il capogruppo della Lista Toti Alessandro Bozzano ha letto una lunga lettera inviata dal governatore al Consiglio regionale: “Con una miopia politica senza precedenti, oggi, con questa mozione di sfiducia, il L’opposizione sta tentando una spinta politica che non solo non avrà successo numericamente, ma conferma, se mai ce ne fosse bisogno, tutta la propria inadeguatezza a guidare questa regione. Dopo un decennio di continue sconfitte politiche ed elettorali, la stessa classe dirigente di sinistra che ha saputo più di ogni altra deludere i cittadini, in una Regione dove le sue tradizioni erano molto forti, vede oggi, grazie a un’indagine della magistratura, la possibilità di recuperare parte del terreno perduto”.

“E lo fa – prosegue la lettera – sfruttando l’eco di un’indagine che in questo momento è proprio tale, senza rinvii a giudizio e tanto meno condanne. Su questo infatti non diremo una parola, nemmeno quello che potrei dire io, imitando l’opposizione, sulle lunghe ombre che preoccupano il Pd. La mozione è stata presentata in fretta, lasciando che tutto crollasse. E qui sta il primo sintomo di debolezza politica. Perché non c’è nulla di politico nella vostra mozione, anzi, c’è una politica che, invece di difendere le proprie prerogative, autonome e parallele a quelle degli altri poteri dello Stato, le trasforma in un megafono o la ruota di scorta, nella speranza di raccogliere qualche briciola. Che delusione per gli eredi di una tradizione che aveva fatto della centralità della politica la propria stella polare, ritrovarsi oggi a balbettare e a ripetere quello che hanno letto sui giornali su un’indagine ancora tutta da verificare”.

“Ci saremmo aspettati, anche da parte vostra, un orgoglioso desiderio di portare avanti un mandato popolare che anche voi avete ricevuto per sedervi qui – prosegue -. Purtroppo ha prevalso la volontà di screditare il suo ruolo e quello del Consiglio di cui lei fa parte, da lei chiamato ad un dibattito preliminare che anticipa le stesse risultanze preliminari. Avete deciso di proseguire sulla strada di una politica minuscola e subordinata, per approfittare di questo presunto momento di debolezza, cercando di raggiungere un obiettivo che non ritenete raggiungibile. con le tue capacità e la tua credibilità.”

“Non preoccupatevi – continua la lettera di Toti – anche oggi, come facciamo ormai da nove anni, siamo qui per rimediare alla vostra incapacità, oggi più evidente che mai, di discutere di temi e di progetti, non di pregiudizi. E anche oggi vi dimostreremo che siamo in grado di assumerci, davanti agli elettori, le responsabilità che voi non avete potuto assumervi, e ci assumeremo le nostre grazie all’impegno di questa maggioranza, del Consiglio e in particolare del presidente ad interim Alessandro Piana, al quale esprimo la mia grande gratitudine per come sta portando avanti con grande impegno il grande lavoro iniziato insieme tanti anni fa.”

“Oggi – afferma – con il tuo moto scarmigliato e confuso, che mette tutto insieme, anche quest’odio si comprende meglio: non odi le opere e i progetti in quanto tali, li odi come unità di misura della tua incapacità, passata e presente. Odi ciò che ricorda, e soprattutto ricorda agli elettori, la tua mediocrità e inconcludenza.
Odio ciò che testimonia la tua incapacità di scegliere e di agire – conclude -. Odiate cioè tutto ciò che richiama la vostra incapacità, che distingue la vostra impreparazione al Governo da chi sa assumersi questa responsabilità”.

L’investigazione

Per quanto riguarda il ramo giudiziario dell’inchiesta che ha portato all’arresto del governatore, questo pomeriggio sarà ascoltata l’architetto Cristina Bartolini, Sovrintendente alle Belle Arti di Genova.

La Bartolini, convocata in procura come persona informata dei fatti dell’inchiesta per corruzione che ha portato agli arresti domiciliari il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, si era espressa negativamente sulla vicenda della sepoltura di Calata Concenter.

Per saperne di più possiamo-arrivare-alla-fine-del-nostro-m Agenzia ANSA Inchiesta in Liguria, Paolo Emilio Signorini resta in carcere – Notizie – Ansa.it Respinta la richiesta di attenuazione del provvedimento (ANSA)

Dopo di lei, nei prossimi giorni, Annamaria Bonomo, ex procuratore della Repubblica di Genova e consulente (a titolo gratuito) della struttura commissariale per la ricostruzione post-Morandi guidata da Bucci e Lucia Cristina Tringali, manager e responsabile interna anticorruzione dell’Autorità Portuale. Tutti avevano espresso dubbi sulla legittimità dell’operazione nel 2022.

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