Gianluca Grignani ha appena pubblicato la sua autobiografia Resti del rock’n’roll. Nel libro, spiega oggi a Repubblica, racconta tutto quello che ha fatto e gli è successo. A partire dall’arresto nel 2014. Durante l’intervista fuma perché “si è svegliato da poco” e poi dice che “devo prendere spunto da qualcuno: John Lennon una volta disse che i Beatles avevano inventato quello che non c’era. Negli anni Novanta mi sono inventato qualcosa anch’io. Solo che ero come un bambino che piange nella culla. Adesso so come funzionano le cose”.
La fuga in Sud America
Grignani racconta di quando fuggì in Sudamerica: «E poi in Giamaica. Sono tornato a Londra per vedere alcune case discografiche. Mi ero fatta i dreadlock e sono andata dal parrucchiere per sistemarli, erano troppo pieni di catrame. Decido di tagliare tutto e optare per il biondo platino. Solo che nell’ufficio della casa discografica c’era anche Franco Battiato. Mi ha visto e ha fatto una mossa alla Mick Jagger”. Racconta del suo incontro con Pino Daniele: «Entro nel camerino dopo un suo concerto per salutarlo. Gli chiedo: “Pino, possiamo fumarci uno spinello?”. Risposta: “Guaglio, in vita mia ho già fumato tutti i Campi Flegrei…”. Poi di quella con Lucio Dalla al concerto dei Pearl Jam: «Eddie Vedder sul palco completamente ubriaco, il suono della band era terribile, ero circondato da gente che pogava e lo faceva malissimo. E a un certo punto chi sento chiamare? Di Lucio Dalla. Era lì, si stava divertendo. Mi ha insegnato a non avere paura”.
Farmaco
Nel libro c’è anche il racconto delle dipendenze: «C’è un capitolo, si chiama Il Mostro e inizia con tanta droga in una borsa. Anche qui: ci sono state molte speculazioni. Ho dovuto raccontare la mia versione. Solo che ho scelto di farlo in modo quasi narrativo. Anche perché se dovessi essere più preciso finirei la favola di qualcuno”. E sulle vessazioni al CONI: «È successo tanti anni fa e per me è stato devastante. L’ho fatto per denunciare: queste cose succedono ancora”. Infine l’idea di un duetto con Vasco Rossi: «Ah, sono qui. Se dipendesse da me subito.”
