‘Il G7 è un successo, l’Ue deve darci il ruolo che meritiamo’ – G7 Italia – .

Trattative “complesse” che hanno portato a “risultati concreti”. Nonostante le polemiche “artificiali” sui diritti, sulle quali non si registrano “passi indietro” in un G7 che è stato “un successo” per l’Italia. E ora il governo chiede che anche a Bruxelles venga riconosciuto “il ruolo che merita”.

Giorgia Meloni traccia per lei un bilancio più che positivo del vertice sotto presidenza italiana. Che ha mostrato la Puglia “al di là di certi pregiudizi”, che ha fatto discutere “in un villaggio” i grandi del mondo di “sfide globali”. E che ha dimostrato ancora una volta “compattezza”.

Per saperne di più Agenzia ANSA Scholz, ‘La Meloni è di estrema destra, differenze evidenti’ – Ultime notizie – Ansa.it “Non è un segreto” che il primo ministro Giorgia Meloni sia “all’estrema destra dello spettro politico”, ci sono “differenze politiche abbastanza evidenti e che significano anche che operiamo in famiglie di partiti molto diverse” in Europa. (MANIGLIA)

Sull’Ucraina come sulla crisi in Medio Oriente. E soprattutto, dal punto di vista del presidente del Consiglio, ha iniziato per la prima volta ad affrontare alcuni temi chiave della sua azione di governo, dall’immigrazione al Piano Mattei. La Meloni ringrazia tutti, dallo staff (a cominciare dallo sherpa Elisabetta Belloni) alla stampa, per tre giorni che hanno lasciato «i vertici senza parole». Chiama per nome i colleghi, anche quelli come “Emmanuel” e “Olaf” con cui si aprono ora le trattative per la composizione dei nuovi vertici europei. Il bis di Ursula von der Leyen, che la cancelliera tedesca dà per scontato, dovrà essere “valutato” dal primo ministro quando verrà avanzata la proposta “nel suo complesso” e vedremo anche quali saranno le valutazioni sul piano altri ruoli di vertice. Perché lei non è solo il capo della Commissione in discussione.

Per saperne di più Il-G7-e-un-successo-lUe-deve-darci-il-ru Agenzia ANSA Piazza e programma, il leader dem chiama il centrosinistra – Notizie – Ansa.it Elly Schlein riprende il comando. Sì da Avs e +Eu, Calenda rallenta ma non chiude. Conte sarà sul palco (ANSA)

C’è la presidenza del Consiglio (in pole position il socialista Antonio Costa ma, al suo posto, potrebbe esserci spazio anche per l’ex premier Enrico Letta) e ci sono le delegazioni dei commissari. L’Italia punta a un portafoglio potente (guardiamo ai dossier economici, o anche alla difesa, a seconda di come sono composte le delegazioni, oltre a una vicepresidenza esecutiva). Meloni lo ha detto più volte e ora rende ancora più esplicita la sua strategia: intanto resta da vedere se non sia il caso di aspettare le elezioni francesi, come ha detto qualche giorno fa anche il ministro degli Esteri (“ Ho letto le dichiarazioni di Tajani che sono di buon senso”, dice il premier). E comunque la Meloni farà le sue valutazioni “insieme agli altri partiti della maggioranza” “sul piano delle competenze dei commissari”. Perché l’Italia “ha diritto” a un ruolo da protagonista nella prossima legislatura europea, all’Italia e ai partiti di destra che sono stati premiati alle urne.

“L’Europa non deve ignorare il messaggio del voto”, ripete il presidente del Consiglio. Poche ore prima era stata rilasciata da Politico.eu un’intervista, realizzata dopo la conclusione del vertice, in cui Scholz, prima di lasciare Borgo Egnazia, aveva sottolineato che l’accordo per il futuro presidente della Commissione dovrà “appoggiarsi sui partiti democratici tradizionali” , cioè “i conservatori che fanno parte del Ppe, i socialisti e i liberali”. Tralasciando l’Ecr della Meloni, con la quale “le differenze sono molto evidenti” e che, “non è un segreto”, è “all’estrema destra dello schieramento politico”.

La partita entrerà nel vivo a partire da lunedì, “non ne abbiamo parlato” a margine del G7, taglia corto il premier. Non sarebbero stati dettagliati gli scambi tra i dirigenti, che sono stati gomito a gomito per quasi tre giorni. Anche perché il clima, dopo lo scontro aperto tra Meloni e Macron sull’aborto, non sarebbe stato dei migliori. Ma si è trattato di una “polemica artefatta”, ha insistito il primo ministro, perché “non esisteva nelle nostre discussioni, non c’era motivo di discuterne”. Nessun “passo indietro” quindi su “aborto, diritti LGBT e compagnia canora”, taglia corto la Meloni, tradendo con un’espressione non troppo felice un certo fastidio per le polemiche che rischiavano di oscurare il vertice e che le sono costate critiche anche in Italia, con la opposizione che preme dopo che dal documento finale sono scomparsi i riferimenti alla tutela dell’“identità di genere e dell’orientamento sessuale”. “Nessun passo indietro”, sostiene il primo ministro. Che ora si prepara al ring europeo, preceduto, probabilmente, da un viaggio a Lucerna, in Svizzera, per la conferenza di pace per l’Ucraina. Dove per ora si trova Tajani.

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