ecco dove si trova. L’azienda lascia Viale Mazzini dopo 65 anni – .

ecco dove si trova. L’azienda lascia Viale Mazzini dopo 65 anni – .
ecco dove si trova. L’azienda lascia Viale Mazzini dopo 65 anni – .

È una rivoluzione geopolitica. Ed è l’ennesimo capitolo della guerra civile, intesa più o meno scherzosamente, tra Roma Nord e Roma Sud. Qual è stato da sempre uno dei motivi di orgoglio e di vanto dei Romanordari nei confronti dei Romasuddari? Oltre a quello di aver strappato, o meno, il post-Ilary Totti al clima marittimo di Casal Palocco per portarlo sulle prealpi dello Stelluti, quello di avere dal 1965 – “tanta roba”, come si suol dire orribilmente a Roma – sede di Rai a Prati e non arroccato sul fungo dell’Eur o a Mostacciano (oggi zona Meloni). Ebbene, l’immaginario capitolino va cambiato: per due anni, che saranno presumibilmente di più, visto che in Italia si fa tutto a rilento, il palazzo del servizio pubblico e il cavallo morente di viale Mazzini si trasferiranno a Ostiense. Non all’Eur ma quasi.

Il Messaggero aveva anticipato questa rivoluzione già da tempo. Che ora è stato messo nero su bianco nel Consiglio di amministrazione Rai svoltosi ieri. Gettando nel panico gli oltre 1200 dipendenti del palazzo pieno di amianto anni ’60 di Prati, che dovranno trasferirsi nell’altra parte di Roma che loro, come tutti quelli che vivono alle pendici di Monte Mario, considerano un po’ d’Africa. E insomma, quando arriveranno nella nuova sede di via Alessandro Severo, sulla Colombo, sulla destra andando verso il mare, non potranno che dire di essere esploratori e locali abituati ai caffè di Antonini o Faggiani, ai panini di Vanni accompagnati magari dal cocktail Il Vannino e alle chiacchiere di Settembrini che ormai si fa chiamare Achilli: hic sunt leones.

Fatto sta che il Consiglio di amministrazione ha deciso così: la sede Rai di viale Mazzini si trasferirà temporaneamente, nella seconda metà del 2025, per lavori di ristrutturazione. È stato approvato dai consiglieri il contratto preliminare per l’affitto di un nuovo immobile, in via Alessandro Severo, cioè poco più in basso sulla Colombo dopo il Palazzo della Regione. Approvato anche il contratto per le edizioni triennali del programma Affari Tuoi 2024-27 e l’offerta per l’acquisizione dei diritti non esclusivi per gli highlights del campionato di calcio di Serie A 2024-2027: ma questi , anche se a loro volta superpopolari, sono un’altra storia. Qui dobbiamo raccontare la storia della guerra Roma Nord-Roma Sud. Si pensava di spostare la Rai, dal 2025 alla fine del 2027 quando tornerà (o meno) nella sua culla abituale, nel complesso ex Tim di via Oriolo Romano, ancora Roma Nord. Si ritenne allora che la messa in funzione di quegli edifici sarebbe stata troppo complicata. E così, lo spostamento avverrà dall’altra parte del mondo. Cioè nell’ex palazzo Wind all’angolo della Cristoforo Colombo. Qualcuno, le minoranze ci sono sempre, esulta: “Abito a Cinecittà, meglio Colombo che Mazzini!”.

I DUE MONDI
Molti altri sono confusi. Perché sei abituato alle comodità di Prati. La prima delle quali è questa. Chi conosce il Convitto Nazionale sa che è accanto al palazzo del Cavallo Morente. E sa anche che non pochi dipendenti di Viale Mazzini portano i figli a scuola in questo istituto (pubblico) d’eccellenza. Niente male: accompagno i figli a scuola, vado a lavorare lì accanto, scendo verso le sei e lo riprendo senza troppa fatica o magari ho mangiato con lui, se è un liceale, durante la pausa pranzo. Ecco, tutto questo non si può più fare. Casa e scuola a Roma Nord e lavoro a Roma Sud è un problema. Chi andava a lavorare a piedi sacramentalmente. Chi ci andava in motorino deve abbandonarlo per l’odiosa macchina. Mi dimetto o – ma chissà per quanto tempo me lo permetteranno – inizio a lavorare in modo intelligente?

Inutile dirlo: tranquilli, c’è la metro che arriva a Ostiense (e ci sarà anche una bella scuola da quelle parti). Ma soprattutto, al netto del fatto che i ristoratori dell’ora di pranzo della zona Mazzini-Delle Vittorie sono piuttosto disperati perché perdono il tour Rai: gastronomicamente parlando, potrebbe valere la pena spostarsi in via Severo. Per le decine di celiaci Rai, da quelle parti c’è I Maccheroncini, per i senza glutine. Ma soprattutto tenete d’occhio Trecca, una trattoria vecchio stile ma nouvelle vogue che si è classificata al settimo posto nella classifica delle migliori carbonara della città. Ed è più trendy e meno antiquato dei soliti locali romani. Magari andare in capo al mondo, per i classici radical chic e radical prataioli Rai (anche se non tutti sono così, e i professionisti in azienda non mancano), potrebbe rappresentare una spinta non solo ludica ma anche (sì, vogliamo sbilanciarci!) creativo.

© TUTTI I DIRITTI RISERVATI

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Il Messaggero

 
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