Euro 2024, Spalletti chiede tempo e oggi Gravina parla all’Italia – .

Euro 2024, Spalletti chiede tempo e oggi Gravina parla all’Italia – .
Euro 2024, Spalletti chiede tempo e oggi Gravina parla all’Italia – .

L’Italia è fuori dall’europeoma alla fine non è mai entrato. Lo si vede dalla partita, lo si vede dalle facce dei giocatori a Berlino, scoraggiati dal primo fischio, e le parole dell’allenatore lo confermano Luciano Spalletti. “Non siamo arrivati ​​a questo Europeo in condizioni eccezionali e fare tutto a questa temperatura non è facile. Si poteva fare di più, ma quando trovi squadre che giocano bene, devi farlo altrettanto bene – le parole del tecnico -. C’è la possibilità di costruire qualcosa, ma ci vuole un po’ più di tempo. Non ho avuto molto tempo, se guardiamo i miei predecessori quasi tutti hanno avuto più partite di me.

Sul piano della responsabilità, che spetta sempre all’allenatore, le scelte le ho fatte io”. Insomma, secondo Spalletti il ​​problema principale sembra essere stato il ritmo, che non è stato sostenuto dall’Italia. «La differenza l’ha fatta il ritmo, che era troppo inferiore al loro. E anche nelle individualità si è verificato un passo diverso. Purtroppo ritmo e freschezza fanno sempre la differenza. Eppure questa volta, a differenza della partita precedente, ho cambiato giocatori e li ho fatti recuperare. Ma la risposta era la stessa. Vediamo che in questo momento non possiamo fare più di questo. Serve più ritmo, più gamba, più continuità, più sacrificio”. Tra i pochi a sopravvivere in campo c’è sicuramente il capitano Gianluigi Donnarummama il portiere da solo non può fare miracoli: «È difficile anche solo parlare, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità e chiedere scusa ai tifosi, non siamo mai entrati in partita e abbiamo lasciato loro il controllo della partita.

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Bisogna anche dare merito a loro”. Quei tifosi che non hanno preso per niente bene la prestazione italiana, allontanando i giocatori che sono andati sotto il settore degli spettatori italiani: la delusione della gente è evidente, soprattutto dei connazionali che vivono in Germania e speravano di rivivere le emozioni del 2006, quando c’era un’Italia completamente diversa. E ora che si fa? Va da sé che tutti si aspettavano di più dal mister Spallineche sembra aver creato più confusione che altro, cambiando spesso giocatori e moduli, probabilmente sopravvalutando la qualità della rosa a disposizione (e chi resta a casa protesta su Instagram a fine partita, come Matteo Politano, che pubblica una polemica faccina su Instagram). Complicato pensare alle dimissioni, che, quando si parla di convocati delle Nazionali, restano un’esclusiva di Cesare Prandelli, uscito dopo il fallito Mondiale del 2014 in Brasile, dove furono eliminati nella fase a gironi. Stesso discorso per il presidente della Figc Gabriele Gravina, che già ha scelto di restare alla guida dopo la clamorosa mancata qualificazione ai Mondiali del 2022. Per ora Spalletti si limita a un “ne parlo con Gravina”, mentre il presidente federale oggi farà il punto con la stampa. E la squadra? Qualcosa, è chiaro, dovrà essere cambiato, ma l’età media impedisce un ricambio generazionale. Probabilmente è la fine dell’avventura in azzurro per alcuni ultratrentenni, dal 32enne Jorginho, al 34enne Matteo Darmian, che dopo l’eliminazione non si nasconde: «Dobbiamo chiedere scusa a tutti».

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