Omicidio Bozzoli, la Corte di Cassazione conferma l’ergastolo di Giacomo – .

La prima sezione penale della Corte di Cassazione confermata la condanna all’ergastolo per Giacomo Bozzoliil quarantenne condannato per aver ucciso lo zio Mario la sera dell’8 ottobre 2015 nella fonderia di famiglia a Marcheno.

L’appello advanced by the lawyers Luigi Frattini and Franco Coppi è stato respinto. La condanna di Giacomo Bozzoli, non in aula a differenza delle udienze svoltesi a Brescia, divenne quindi definitivo. Erano assenti anche i figli e la moglie di Mario Bozzoli, rappresentati dagli avvocati Vanni e Vieri Barzellotti. In aula, tra il pubblico, Adelio Bozzoli, padre di Giacomo e fratello di Mario.

L’aula della prima sezione penale della Corte di Cassazione presieduta da Giuseppe Santalucia – © www.giornaledibrescia.it

L’accusa

È stato quindi accolto quanto richiesto dalla Procura generale presso la Corte di Cassazione: secondo il pm le due frasi che ha condannato all’ergastolo il 40enne marchigiano per l’omicidio dello zio Mario e l’occultamento del suo cadavere sono esenti da vizi, sia dal punto di vista formale che logico.

Resta da capire ora se Giacomo Bozzoli, che attendeva la decisione nella sua casa sul Lago di Garda secondo quanto riferito dal padre Adelio, deciderà di costituirsi o di aspettare l’arrivo della polizia che lo porterà in carcere per scontare l’ergastolo.

Nove anni fa

Mario Bozzoli al lavoro nei pressi del forno della fonderia – © www.giornaledibrescia.it

Il mistero Marcheno inizia la sera dell’8 ottobre 2015, quando l’imprenditore 50enne Mario Bozzoli scompare nel nulla dalla sua fonderia di via Gitti. Da quando ha telefonato alle 19.15 alla moglie Irene Zubani, nessuno ha più saputo niente di lui.

Un mistero che dà origine a indagini complesse e lunghe, complicate dalla morte di Giuseppe Ghirardini, il panettiere scomparso sei giorni dopo il suo datore di lavoro e ritrovato morto a Case di Viso con esche al cianuro nello stomaco.

Primo grado

La sentenza di primo grado arriva il 30 settembre 2022 dopo 22 udienzeLa Corte d’Assise di Brescia, presieduta dal giudice Roberto Spanò, dopo una deliberazione durata più di 24 ore, condanna Giacomo Bozzoli all’ergastolo.

La difesa aveva chiesto l’assoluzione perché “non ci sono prove a carico di Giacomo, ma solo prove a suo favore che escludono categoricamente che egli abbia potuto aggredire lo zio o farlo aggredire da altri”.

Secondo grado

La Corte d’Assise d’Appello, invece, si è espressa più di un anno dopo: il 17 novembre 2023 viene confermata la fine della pena per il nipote di Mario. Il padre di Giacomo Adelio sotto shock«Non so più cosa dire» dichiara appena esce dalla stanza.

Il secondo caso: la morte di Ghirardini

Giuseppe Ghirardini, nel box, è stato ucciso da una capsula di cianuro – © www.giornaledibrescia.it

Giuseppe Ghirardini, trovato senza vita a Case di Viso una settimana dopo la scomparsa di Mario Bozzoli, secondo la Corte d’Assise d’Appello “ha avuto un ruolo chiave nell’omicidio” dell’imprenditore. Nelle motivazioni della condanna all’ergastolo del nipote Giacomo Bozzoli, i giudici scrivono che Ghirardini potrebbe aver distrutto il corpo di Mario nel forno. La sera dell’8 ottobre 2015, Beppe Era l’operaio responsabile del più grande dei due forni fusori della fonderiaquello che ha avuto la fumata bianca e nel quale, secondo la ricostruzione giudiziaria, è stato gettato l’imprenditore.

 
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