Dalle lacrime ai sorrisi. Da un incubo che non sembrava vero all’esultanza. Con estrema difficoltà il Portogallo si è qualificato ai quarti di finale, battendo ai rigori (3-0) la Slovenia che per 120 minuti aveva eretto un muro invalicabile, grazie a un super Jan Oblak che al 105′ ha parato il rigore a Cristiano Ronaldo, scoppiato a piangere prima di farsi perdonare alla lotteria. Nella serata di Francoforte il Portogallo ha trovato nel primo tempo un Leao deluxe, ma ha dovuto vedersela con una Slovenia che ha dato il cuore sopra ogni cosa e che è andata vicina a vincere anche con Sesko al 115′. Il cammino resterà storico per i ragazzi di Kek. Nei quarti di finale la nazionale di Martinez sfiderà la Francia.
EQUILIBRIO
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Martinez sceglie Leao dal 1° minuto, che vince il ballottaggio con Diogo Jota. Il solito 4-3-3 con Palhinha a fare da equilibratore davanti alla difesa e il tandem Bruno Fernandes-Vitinha al suo fianco. Bernardo nei tre davanti largo a destra. In Slovenia, due linee a quattro molto strette e compatte: Sesko guida l’attacco con Sporar. Il campo della Frankfurt Arena incide notevolmente sulla qualità dei portoghesi, che dominano il possesso palla (70%) ma sono imprecisi nella conclusione, a causa di un rimbalzo della palla poco efficace in conduzione e passaggio. L’equilibrio regna sovrano nel primo tempo, nonostante il Portogallo si stia avvicinando al vantaggio. Leao si risveglia dal torpore delle prime uscite ed è lui a brillare. Al 4° minuto, l’esterno del Milan viene anticipato all’ultimo minuto da buona posizione, alla mezz’ora si incunea tra le tante maglie bianche e viene atterrato al limite dell’area. Su punizione, Ronaldo calcia alto. CR7 è smanioso, prova a segnare in tutti i modi ma non ci riesce. L’unico tiro pericoloso è di testa, Oblak blocca. E la Slovenia? Si difende aggressiva e riparte. L’unico tiro è di Sesko, parato al centro da Diogo Costa. A fine tempo, Palhinha colpisce il palo dopo l’ennesima corsa di Leao sulla sinistra.
SECONDA METÀ
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La trama non cambia. Cancelo entra in modalità giocoleria, sfondando ripetutamente sulla destra. Al 54′ Ronaldo ci prova per la terza volta su punizione: stavolta il missile finisce in porta ma Oblak lo respinge con attenzione. Il Portogallo scalda i motori, non solo si affida ai tanti cross, ma rischia di sbilanciarsi troppo. Al 61′ è ancora Sesko che, in contropiede, punta su Pepe che non riesce a stargli dietro in velocità: il tiro dell’attaccante del Lipsia è troppo strozzato e finisce largo. La Slovenia concede poco centralmente e contiene gli uno contro uno sulle fasce. Leao è più sobrio e lascia il posto a Conceiçao al 75′, con Martinez che si espone a un 4-2-4 con Jota e Ronaldo punte. Sono stati proprio questi due ad avere all’88° minuto la più grande occasione del secondo tempo: l’attaccante del Liverpool ha passato a CR7 che ha tirato in diagonale con il piede sinistro ma ha trovato un’altra super parata di Oblak. Si è andati ai supplementari.
FINALE
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Il Portogallo accusa la stanchezza, la Slovenia è viva e sfrutta ogni singolo errore avversario. Al 95′ Cancelo sbaglia e favorisce Verbic: destro dal limite, Ruben Dias salva tutto in angolo. Al 104′ l’episodio che potrebbe cambiare la storia: incursione in area di Jota che viene atterrato da Drkusic, per Orsato è rigore. Ronaldo si fa avanti, Oblak intuisce l’angolo e para il tiro, anche grazie all’aiuto del palo. Cristiano non ci crede, scuote la testa e piange: i compagni lo consolano. Anche la Slovenia ha l’occasione della vita al 115′: Sesko sfrutta uno svarione di Pepe e si lancia tutto solo verso la porta, ma la sua punizione viene parata miracolosamente di piede da Diogo Costa. Finisce a reti inviolate, la qualificazione si decide ai rigori. Gli sloveni se la cavano malissimo, saltando le prime tre con Ilicic, Balkovec e Verbic. Tre parate strepitose di Diogo Costa. In Portogallo Ronaldo si fa perdonare: vanno a segno anche Bruno Fernandes e Bernardo Silva, quest’ultimo decisivo per la qualificazione al turno successivo.
